In Cina e Corea del Sud calano i contagi. In Francia si riuniscono i Puffi, incuranti dell’epidemia

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In Cina continuano a calare i contagi da Covid-19 tanto che oggi il presidente cinese Xi Jinping è arrivato a Wuhan, capoluogo della provincia cinese dell’Hubei, epicentro dell’epidemia, per una ricognizione. E’ la prima volta che il presidente si reca nella città, segno evidente che le autorità cinesi ritengono sotto controllo il contagio.

Nel giorno in cui è attesa la chiusura degli ultimi due dei 16 ospedali d’urgenza nel mezzo della crisi, Xi “darà il suo saluto ai lavoratori del settore sanitario, ai funzionari militari e ai soldati, ai lavoratori della comunità, agli ufficiali di polizia, ai funzionari e ai volontari che hanno combattuto l’epidemia in prima linea, così come ai pazienti e ai residenti durante la sua ispezione”, ha riportato l’agenzia ufficiale Xinhua. La provincia dell’Hubei ha riportato ieri 17 nuovi decessi, tutti nel capoluogo Wuhan, dove sono ancora ricoverate 14.957 persone, a fronte di 47.585 guariti. Il bilancio dei decessi è pari a 3.136, con 17 persone morte nelle ultime 24 ore.

Buone notizie arrivano anche dalla Corea del Sud, fino a ieri il secondo maggiore focolaio al di fuori della Cina continentale, dove il virus è stato identificato. Per la prima volta in due settimane nel Paese sono stati registrati ‘solo’ 131 nuovi casi e tre decessi con le autorità di Seul convinte che il Paese abbia superato il picco del contagio.

L’ipotesi più probabile è che la Corea – con 7.513 casi e 54 morti – sia stata in grado di arginare il virus, grazie a massicce campagne di contenimento, quarantena e strutture sanitarie anche per pazienti con sintomi lievi e test precoci a tappeto. Seul ha infatti la capacità di eseguire circa 15.000 test diagnostici al giorno e ha condotto 196.000 test fino ad oggi a livello nazionale, gratuitamente. Inoltre un altro fattore potrebbe essere stato favorevole: le autorità sanitarie sudcoreane, sono convinte che il contagio sia dipeso, per il 63% delle infezioni, da un’unica fonte, la setta religiosa Shincheonji, i cui membri sono stati tutti identificati e isolati.

Nel resto del mondo, invece la diffusione del virus non si ferma: secondo il sito sudcoreano, Daily NK, centinaia di soldati della Corea del Nord sarebbero morti e migliaia di altri sarebbero in quarantena per l’epidemia da coronavirus. Ma Pyongyang continua a dire che il Paese non è toccato dal contagio, nonostante la vicinanza con la Cina. Il Daily NK riporta di 180 militari deceduti e 3.700 in isolamento. Pu negando i contagi, il Paese ha cancellato molti eventi e chiuso le strutture ricreative per evitare affollamenti.

In Europa oltre all’Italia, in Francia il numero di casi è aumentato a oltre 1.100, con almeno 19 morti. Tuttavia incuranti dell’epidemia, sabato scorso a Landerneau (prima che Parigi vietasse gli assembramenti di persone), si sono riuniti in migliaia per battere il record mondiale per il più grande raduno di Puffi. A prender parte all’evento sono state circa 3.500 persone, tutte vestite come i personaggi della serie a fumetti belga che racconta le storie della comunità di omini blu. Un evento come tanti, che però rischia di far espandere il contagio. Ancor peggio le dichiarazioni dei partecipanti: “non c’è rischio”, “il coronavirus non è grave, non è nulla”, “Pufferemo il coronavirus”.

Anche in Germania sono quasi 1.200 i casi di coronavirus, due i morti. Una donna 89enne che soffriva già di patologie gravi e un 78enne. Ma a preoccupare è soprattutto l’età media dei contagiati che si aggirerebbe intorno ai 40 anni di età contro i 60 dell’Italia.

Precipita la situazione dell’epidemia di Coronavirus in Spagna: nella giornata di ieri il numero dei contagiati è più che raddoppiato, passando da 589 a 1.204. I morti accertati sono 28, ben 12 in più rispetto al giorno precedente. Le autorità di Madrid hanno ordinato la chiusura di tutte le scuole e le università della Comunità Autonoma di Madrid per 15 giorni, a partire da domani, per arginare la diffusione del coronavirus.

Negli Stati Uniti sono stati confermati quasi 500 casi di virus, e 19 decessi. I peggiori focolai sono attualmente nello Stato di New York e in California. La Casa Bianca sottoporrà nelle prossime ore ai senatori repubblicani il pacchetto di misure economiche pensate dall’amministrazione Trump per far fronte all’impatto economico del nuovo virus negli States. In Usa ci sono ormai oltre 700 casi di contagio, in 30 diversi Stati e ci sono stati già 25 decessi.