“Scarsa trasparenza” della Cina sul coronavirus: la missione Oms non convince gli Usa

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Gli esiti della missione dell’Oms in Cina alla scoperta dell’origine del Sars-CoV-2 non hanno convinto gli Usa che accusano Pechino, di non essere stata trasparente, “almeno fino a ora”, sulle origini del coronavirus e ha chiesto di avere il rapporto dell’Oms per farlo analizzare dai propri esperti.

“Chiaramente, i cinesi, almeno finora, non hanno offerto la necessaria trasparenza di cui noi e la comunità internazionale abbiamo bisogno in modo che possiamo impedire che questo tipo di pandemie si ripresentino”, ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price in un briefing con i giornalisti pubblicato su Twitter.

“Non vediamo l’ora di ricevere il report e i dati derivanti dall’indagine dell’Oms” sull’origine del coronavirus in Cina “per analizzarli noi stessi, sapendo che abbiamo bisogno di totale trasparenza”, ha aggiunto Price che, non ha voluto esprimersi “su qualunque tipo di cooperazione che l’Oms abbia potuto ricevere o non ricevere dalla Cina”.

L’accusa degli Usa ha mandato su tutte le furie il governo cinese che, ha invitato Washington a mantenere “un atteggiamento aperto, trasparente e scientifico invitando gli esperti dell’Oms a condurre studi sulle origini” del nuovo coronavirus in America.

Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, in merito ai lavori appena completati in Cina dal team dell’Oms, affiancato dagli scienziati di Pechino, ha sottolineato che comunque, si tratta soltanto di una parte dell’indagine: “speriamo che gli Usa, come la Cina, adottino un’attitudine aperta e trasparente, invitando gli esperti dell’Oms a condurre ricerche e studi negli Usa”, ha aggiunto Wang, parlando in conferenza stampa.

Il tracciamento dei virus è “una questione scientifica complessa e dovrebbe essere condotta dagli scienziati a livello globale”, ha continuato il portavoce, riprendendo poi quanto detto nelle ore precedenti, da Liang Wannian, leader della parte cinese del team congiunto con l’Oms impegnato a Wuhan, secondo cui “la missione ha concluso la parte cinese” del tracciamento globale del coronavirus.

Secondo Wang: “con l’accumulo di prove concrete e lo sviluppo di un’ipotesi scientifica, cambierà anche la posizione del tracciamento del virus. La Cina spera che i Paesi interessati possano mantenere un atteggiamento scientifico per condurre studi sull’origine del coronavirus e condividere le loro scoperte”.