L’Isis rivendica l’attentato alla moschea di Kandahar, 47 morti e oltre 70 feriti

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Continua la scia di sangue e terrore in Afghanistan, e la mano è sempre la stessa ovvero quella dello Stato Islamico. L’Isis ha infatti rivendicato l’attentato di ieri alla moschea di Kandahar, dove hanno perso la vita 47 persone ed altre 70 sono rimaste ferite, alcune in modo grave.

In un comunicato diffuso su Telegram, l’Isis ha spiegato che due kamikaze si sono fatti esplodere in due punti differenti della moschea in due momenti diversi, mentre i fedeli stavano pregando. Sulla piattaforma social si legge “Vi sono decine di morti e di feriti tra i rinnegati politeisti in una operazione che ha avuto come obiettivo un loro tempio a Kandahar”.

La guerra interna all’Afghanistan ha preso il via subito dopo la salita al potere dei talebani, lo scorso 15 agosto. Soltanto una settimana fa, un kamikaze aveva colpito la moschea sciita di Kunduz uccidendo almeno 50 persone. E da due mesi a questa parte, l’attacco più grave del neonato Isis-K si era registrato all’aeroporto di Kabul. Bilancio, più di 90 morti.