Migranti, il Papa in Grecia: “Mediterraneo, cimitero senza lapidi”

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Prosegue la visita del Papa in Grecia. Il pontefice parlando a Lesbo ai migranti del campo profughi dell’isola, ha detto: “Il Mediterraneo è un cimitero senza lapidi, fermiamo il naufragio di civiltà. Prego Dio di ridestarci dalla dimenticanza per chi soffre, di scuoterci dall’individualismo che esclude, di svegliare i cuori sordi ai bisogni del prossimo. E prego anche l’uomo: il cinico disinteresse che con guanti di velluto condanna a morte chi sta ai margini”.

Bergoglio è tornato così al centro per i rifugiati di Lesbo, 5 anni dopo la sua prima visita. Ha percorso a piedi, salutando le persone e accarezzando i bambini, il tragitto dal cancello del centro al tendone, dove ha parlato a braccio ai circa 200 raccolti ad ascoltarlo. E nel suo discorso ha aggiunto: “Chiusure e nazionalismi, la storia lo insegna, portano a conseguenze disastrose”.

Le altre parole del Papa. Francesco ha inoltre sottolineato: “E’ un’illusione pensare che basti salvaguardare se stessi, difendendosi dai più deboli che bussano alla porta. Il futuro ci metterà ancora più a contatto gli uni con gli altri. Per volgerlo al bene, non servono azioni unilaterali, ma politiche di ampio respiro”.

La conclusione del Santo Padre. Papa Francesco ha concluso dicendo: “La storia lo insegna ma non lo abbiamo ancora imparato. Non si voltino le spalle alla realtà, finisca il continuo rimbalzo di responsabilità, non si deleghi sempre ad altri la questione migratoria, come se a nessuno importasse e fosse solo un inutile peso”.
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