Possibile incontro tra Putin e Zelensky in Turchia. Ancora vittime per bombardamenti russi in Ucraina

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Siamo al ventiduesimo giorno di guerra tra la Russia e l’Ucraina con Mosca che continua a bombardare le città ucraine. A Kiev, i missili hanno colpito diverse case private, mentre secondo il governo centrale la città di Volnovakha non esiste più.

La polizia ucraina ha riferito che un cittadino americano è stato ucciso a Chernihiv in un bombardamento lanciato oggi da parte delle truppe russe, lo scrive la polizia locale nella sua pagina Fb. Sempre oggi almeno 21 persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv, lo ha reso noto la procura della seconda città dell’Ucraina, nell’est del Paese. Un bambino di due anni è morto e quattro persone sono rimaste ferite in un bombardamento delle truppe russe a nord di Kiev. Il presidente americano Joe Biden ha parlato di Vladimir Putin appellandolo come “un criminale di guerra”, scatenando la reazione del Cremlino, che le definisce “Parole imperdonabili”. La Gran Bretagna ha definito l’azione “un crimine di guerra”. Mosca nega ogni responsabilità. Il leader bielorusso Lukashenko ha intanto affermato che se l’Ucraina continuerà la sua escalation e a provocare la Bielorussia, Minsk risponderà.

Il presidente russo Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con l’omologo ucraino Zelensky. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Cavusoglu parlando ad una conferenza stampa congiunta con l’omologo ucraino Kuleba durante una visita a Leopoli. Quest’ultimo ha chiesto che la Turchia sia uno dei garanti di un possibile accordo con la Russia. “L’Ucraina ha fatto un’offerta sull’accordo di sicurezza collettiva P5 (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza), più Turchia e Germania” – ha detto Cavusoglu rassicurando inoltre che la Federazione Russa non ha obiezioni. E un altro spiraglio di luce arriva anche dal capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak che in un’intervista ai media polacchi dice che “E’ possibile un accordo entro 10 giorni”.

Reporters sans frontières (RSF) ha segnalato alla Corte Penale Internazionale (CPI) dei crimini di guerra perpetrati contro i giornalisti in Ucraina. “L’informazione non può venire considerata come un obiettivo militare”, avverte l’Ong francese attiva nella difesa della libertà di stampa nel mondo, secondo cui i reporter sul terreno in Ucraina sono oggetto di attacchi deliberati da parte dei militari russi. Dall’inizio del conflitto, cinque giornalisti, cameramen e fotografi sono stati uccisi in Ucraina e diversi altri sono rimasti feriti.

Ad intervenire è anche il direttore della Sala Stampa del vaticano, Matteo Bruni, che ha confermato ai giornalisti che Papa Francesco ieri sera ha avuto un colloquio telefonico con il capo del governo tedesco Olaf Scholz, durante il quale entrambi, ha detto Bruni, “hanno convenuto circa l’assoluta necessità di cessare le ostilità e di cercare una soluzione pacifica del conflitto”. Analogo messaggio era stato diffuso dallo stesso Scholz sui suoi canali social.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi interverrà in aula alla Camera, il 22 marzo sulla situazione della guerra in Ucraina e nello stesso giorno è anche previsto un video collegamento con il presidente ucraino Zelensky. Oggi intanto dalla Camera è arrivato il via libera al decreto legge varato dal governo per fronteggiare l’emergenza causata dal conflitto in Ucraina. Il provvedimento, che passa al Senato, è stato approvato con 367 voti a favore, 25 contrari e 5 astenuti, e prevede la partecipazione, fino al 22 settembre, di personale militare alle iniziative Nato per l’impiego di forza a elevata prontezza, e fino al 31 dicembre al potenziamento di dispositivi Nato. Prevista anche cessione di equipaggiamenti militari non letali di protezione all’ Ucraina e procedure per assistenza.