Presunta lettera ad Epstein: Donald Trump fa causa al Wall Street Journal

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

L’aveva promesso e lo ha fatto. Donald Trump ha fatto causa al Wall Street Journal, a News Corp e a Rupert Murdoch i per diffamazione e calunnia in seguito alla pubblicazione di una presunta lettera inviata dal tycoon in occasione di un compleanno di Jeffrey Epstein, sulla cui morte in carcere persistono ancora molti dubbi.

Il presidente americano ha chiesto anche un risarcimento di 10 miliardi di dollari. Trump via Truth, ha spiegato che la causa è stata intentata “non solo per conto del vostro presidente preferito, io, ma anche per tutti gli americani che non tollereranno più gli abusi delle fake news”.

La replica del Wsj: “Ci difenderemo vigorosamente”. Non fa marcia indietro e intende difendersi il proprietario del quotidiano internazionale, Dow Jones, spiegando, attraverso un portavoce, di avere “piena fiducia nel rigore e nell’accuratezza delle nostre informazioni: ci difenderemo con vigore contro tutti gli attacchi giudiziari”. Nel frattempo Trump ha ricordato come le sue azioni legali abbiano già avuto successo contro “Abc, Cbs e 60 Minutes, i falsi premi Pulitzer e molti altri che trafficano e diffondono disgustose menzogne”.

Il Dipartimento giustizia chiede di desecretare le trascrizioni su Epstein. In “nome della trasparenza e nell’interesse degli americani”, il Dipartimento di giustizia ha chiesto al giudice di desecretare le trascrizioni delle testimonianze e dei documenti del gran giurì su Jeffrey Epstein. L’istanza è stata firmata dalla ministra Pam Bondi.

Il contenuto della lettera pubblicata dal WSJ. La missiva indirizzata a Epstein e firmata da Trump secondo il Wall Street Journal, faceva parte di una raccolta di messaggi per il 50esimo compleanno del finanziere (2003) e raccolte in un dall’ex del magnate, Ghislaine Maxwell, anche lei condannata a 20 anni per traffico sessuale di minorenni. Nella lettera, diverse righe di testo sono incorniciate dalla sagoma di una donna nuda, apparentemente disegnata a mano con un pennarello: la firma “Donald”, che ha fatto pensare all’attuale presidente, è una sinuosa scritta sotto la vita, all’altezza del pube. Infine gli auguri: “Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto”.