Trump avverte Hamas: “Se non rispettate gli accordi, Israele può attaccare”


Il valico di Rafah – tra Gaza e il Sinai egiziano – è rimasto chiuso per tutta la giornata, per il secondo giorno consecutivo, diversamente da come era previsto dall’accordo di cessate il fuoco in Medioriente. Una misura presa dalle autorità israeliane dopo aver accusato Hamas di non aver rispettato l’impegno di restituire i corpi di tutti gli ostaggi morti nella Striscia. Donald Trump fa sapere di aver preso in considerazione l’idea di consentire a Benjamin Netanyahu di riprendere l’azione militare a Gaza se Hamas si rifiutasse di rispettare la sua parte dell’accordo.
La tregua a Gaza si regge dunque su un filo sottile: il rispetto totale e nei tempi stabiliti degli accordi sottoscritti per la prima fase del piano.
Donald Trump, fautore e garante dell’accordo, ha dichiarato alla Cnn di aver preso in considerazione l’idea di consentire a Israele di riprendere i combattimenti a Gaza nel caso in cui Hamas non rispettasse i suoi impegni sottoscritti nell’accordo di cessate il fuoco con Israele, affermando che ciò avverrebbe “non appena lo dovessi dire io”.
Uno dei motivi per la ripresa dell’offensiva potrebbe essere proprio la mancata consegna di tutti i corpi degli ostaggi morti dopo il rapimento del 7 ottobre 2023. Il piano di cessate il fuoco prevede infatti la consegna di tutti i prigionieri, vivi e morti, entro una scadenza fissata per lunedì. Ma secondo l’accordo, se ciò non fosse avvenuto, Hamas avrebbe dovuto condividere le informazioni sui rapiti deceduti e cercare di consegnarli il prima possibile.
Hamas “intende rispettare l’accordo” sui corpi degli ostaggi, hanno tuttavia riferito gli alti funzionari Usa. “Oggi siamo stati in contatto con un gran numero di famiglie degli ostaggi deceduti. Abbiamo chiarito loro che non lasceremo indietro nessuno. Abbiamo un piano su come farlo e ci riusciremo”, ha chiarito un alto funzionario Usa, secondo quanto riferisce Axios.
Ma il ritrovamento delle salme in un territorio devastato dai bombardamenti è complesso, hanno spiegato Hamas e Croce Rossa. “Per quanto riguarda i corpi rimanenti, sono necessari notevoli sforzi e attrezzature speciali per cercarli e recuperarli, e stiamo facendo grandi sforzi per chiudere questo fascicolo”, hanno ribadito oggi in un comunicato le Brigate Qassam, ricordando che il gruppo ha rispettato gli impegni assunti nell’ambito del piano di Trump per Gaza, per quanto riguarda i prigionieri israeliani a Gaza: “La resistenza ha rispettato quanto concordato e ha consegnato tutti i prigionieri viventi in suo possesso e i corpi a cui ha accesso”.
Intanto nella tarda serata di ieri sono state consegnate alla Croce Rossa altre due bare con i corpi di ostaggi israeliani morti a Gaza. Le spoglie sono poi state trasferite alla base Idf a Gaza dove si è svolta una piccola cerimonia, presieduta da un rabbino militare prima di essere prelevati per l’identificazione. Con questi due i corpi riconsegnati salgono a 9.