Ucraina, la Russia recluta 1.300 ceceni. Bergoglio: “i numerosi conflitti armati preoccupano seriamente”

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Secondo gli 007 britannici, la controffensiva ucraina a sud dell’Oblast di Kharkiv avrebbe “colto di sorpresa” le forze russe nell’area e per questo Mosca starebbe reclutando truppe di ceceni da inviare nella zona. Secondo il ministero della Difesa britannico “le unità ucraine stanno ora minacciando la città di Kupiansk. La sua riconquista sarebbe un duro colpo per Mosca perché il centro si trova sulle rotte di rifornimento verso la prima linea del Donbass”, si legge nel comunicato del ministero.

Nella regione di Kharkiv le truppe ucraine avrebbero riconquistato almeno 50 km di territorio, lungo uno stretto fronte precedentemente in mano ai russi, riprendendo il controllo di numerose città. Le forze russe attorno alla città di Izium sono dunque sempre più isolate e le unità ucraine adesso minacciano la città di Kupiansk, che si trova lungo i percorsi di rifornimento del Donbass.

La contromossa di Mosca. Per far fronte all’avanzata Ucraina la Russia ha inviato nella regione di Kherson 1.300 soldati ceceni, per cercare di riconquistare il terreno perso e arginare l’avanzata di Kiev.

La diplomazia continua a lavorare. A sorpresa è infatti arrivata la visita a Kiev, della ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. Con questo ‘blitz’, Berlino vuole dimostrare il forte sostegno della Germania all’Ucraina nella guerra contro la Russia. “Oggi mi trovo a Kiev per dimostrare che possono continuare a contare su di noi. Che continueremo a stare al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario, con forniture di armi e sostegno umanitario e finanziario”, ha dichiarato la Baerbock.

Intanto il Papa torna a parlare del conflitto con sconforto. “Dopo le due tragiche guerre mondiali sembrava che il mondo avesse imparato a incamminarsi progressivamente verso il rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale, di varie forme di cooperazione. Ma purtroppo la storia mostra segni di regressione. Non solo si intensificano conflitti anacronistici ma riemergono nazionalismi chiusi, esasperati, aggressivi e nuove guerre di dominio che colpiscono civili, anziani, bambini e malati e provocano distruzione ovunque. I numerosi conflitti armati preoccupano seriamente”, ha aggiunto Bergoglio.