Ue e nuove regole per le Big Tech sui contenuti: travato l’accordo

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Accordo raggiunto all’interno dell’Unione europea in merito alla “Digital Services Act”,la nuova legge sui servizi digitali, che sancisce misure contro i contenuti illegali e la disinformazione online.

La DSA è una delle due parti di un piano più esteso già presentato a dicembre 2020 dal commissario alla concorrenza Margrethe Vestager e dal commissario per il mercato interno Thierry Breton. La prima parte, ovvero il Digital Markets Act , che riguarda le pratiche anticoncorrenziali, è stata già archiviata alla fine di Marzo.

Ursula von der Leyen parla di “accordo storico”. “Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno libertà di espressione e opportunità per le imprese. Ciò che è illegale offline sarà effettivamente illegale online nell’Ue” e che si tratta di “un segnale forte per persone, aziende e Paesi in tutto il mondo”.

Thierry Breton: “Con il Dsa è finito il tempo in cui le grandi piattaforme online si comportano come se fossero ‘troppo grandi per preoccuparsene’ “. All’accordo si sarebbe arrivati dopo una maratona negoziale durata 16 ore, tra rappresentanti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europeo. Questo regolamento, unico nel suo genere, costringerà piattaforme come Facebook, YouTube o Twitter a moderare i contenuti che ospitano.

Cosa prevede l’accordo. Le piattaforme con “più di 45 milioni di utenti attivi” in Ue, dovranno valutare i rischi associati all’uso dei loro servizi ed elaborare di conseguenza, i mezzi adeguati per rimuovere i contenuti problematici. Prevista una maggiore trasparenza sui dati e sugli algoritmi di raccomandazione e ci saranno delle verifiche annuali svolte da organismi indipendenti e posti sotto la supervisione della Commissione Europea, a cui spetta il compito di sanzioni che, possono arrivare fino al 6% delle vendite annuali in caso di infrazioni ripetute. Come ha poi spiegato il Consiglio europeo, è stato inoltre istituito un meccanismo di reazione “in caso di crisi”, alla luce “dell’aggressione russa in Ucraina e delle particolari conseguenze sulla manipolazione delle informazioni online”. Questo meccanismo, consentirà di adottare misure “proporzionate ed efficaci” nei confronti di piattaforme molto grandi che contribuirebbero alla diffusione di informazioni false.

Dunque la nuova legge, aggiorna la direttiva sull’e-commerce nata 20 anni fa, quando le piattaforme giganti erano ancora allo stato iniziale. Il nuovo regolamento prevede l’obbligo di rimuovere “prontamente” eventuali contenuti illegali e vincola i social network a sospendere gli utenti che violano la legge.