Comune di Milano nel caos: indagato anche il sindaco Beppe Sala, contestato in Consiglio


Comune di Milano nella bufera: si è appreso, infatti, che c’è anche il sindaco Beppe Sala tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica e per la quale i magistrati che indagano hanno chiesto l’arresto per sei persone. Le ipotesi di reato sono: false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone relativamente alla nomina del presidente della Commissione per il paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, e di induzione indebita a dare o a promettere utilità intorno al progetto del “Pirellino” dell’architetto Stefano Boeri e dell’imprenditore Manfredi Catella, leader del gruppo Coima. Tensione anche al Consiglio comunale con il primo cittadino fortemente contestato. I senatori di Lega e Fratelli d’Italia hanno esposto cartelli con su scritto: ‘dimissioni’. Dal pubblico è invece partito un coro di ‘buuuuu’, ‘a casa!’, ‘avete rovinato la città, vergogna!’.
Il piccato commento dello stesso sindaco Sala. Il primo cittadino di Milano dichiara: “Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile”. Il riferimento è alle anticipazioni del Corriere della Sera. Intanto, il capogruppo di FdI al Comune di Milano Riccardo Truppo in una nota scrive: “Sala riferisca subito in Consiglio comunale. Non si faccia desiderare”. Ricordiamo che in totale sono 74 le persone indagate in questa maxi inchiesta della Procura milanese. Accuse di vario titolo che vanno dalla corruzione al falso, dall’abuso edilizio alla lottizzazione abusiva, fino all’induzione indebita.
L’indagine. Riflettori puntati su quello che i pm definiscono: “Un “sistema di speculazione edilizia selvaggia, rimasto indisturbato per anni”. Per Giancarlo Tancredi, fino al 2021 dirigente comunale e poi assessore alla Rigenerazione urbana, i giudici hanno chiesto gli arresti domiciliari perché avrebbe dimostrato un “asservimento sistemico società e gruppi finanziari”. Chiesti i domiciliari anche per un big del nuovo panorama dei costruttori: Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima, piattaforma specializzata in investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori.
Le altre richieste di arresto avanzate dai pm. Riguardano: Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio fino ad aprile e definito dagli inquirenti “faccendiere” e “lobbista”; Alessandro Scandurra, anche lui componente della Commissione; l’immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone; Federico Pella, manager e socio della società di ingegneria J+S. Tornando a Catella, come riportato in una chat del giugno 2023, il fondatore e Ceo di Coima minacciava aut aut nei confronti del Comune se la Commissione per il paesaggio non avesse approvato il progetto “Pirellino-Torre Botanica”. Lo scandalo si allarga e nei prossimi giorni non sono esclusi altri provvedimenti da parte dei pm.