Covid, 11.641 nuovi contagi. Quasi tutta Italia in “giallo”: Speranza invita alla prudenza

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Secondo i dati del ministero della Salute nelle ultime 24 ore sono stati 11.641 i test positivi al coronavirus. Ieri erano stati 13.442 e le vittime sono 270, a fronte delle 385 di ieri. I tamponi molecolari e antigenici effettuati sono stati 206.789, ieri erano stati oltre 75 mila in più. Il tasso di positività sale al 5,6% (+0,9%).

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 2.107, in calo di 3 unità rispetto a ieri, nel saldo tra entrate ed uscite. Gli ingressi giornalieri sono stati 105. I ricoverati con sintomi sono invece 19.266, in calo di 142 rispetto a ieri.

Gli attualmente positivi sono scesi a 427.024, ma appena 10 in meno alla giornata precedente. I guariti e i dimessi sono 2.118.441 (+11.380), mentre in isolamento domiciliare ci sono 405.651 persone, in aumento di 135 unità. Le vittime ufficiali del Covid-19 in Italia salgono in totale a 91.273, mentre i casi totali sono ora 2.636.738.

Italia quasi tutta in zona gialla da domani. Sulla base dei dati settimanali diffusi venerdì dall’Istituto superiore di sanità (Iss), con l’indice Rt Italia che si attesta a 0.84, in zona gialla saranno 17 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto. In zona arancione: Provincia Autonoma di Bolzano (che però come detto con ordinanza regionale entra in lockdown), Puglia, Sicilia, Umbria. Nessuna regione in zona rossa e zona bianca.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un post su Facebook avverte: “Zona gialla non significa scampato pericolo, serve massima prudenza su tutto il territorio nazionale, il virus circola e il rischio resta alto. E Intanto l’Iss stila le Faq sul tema varianti e scrive: “Al momento non sono emerse evidenze scientifiche della necessità di cambiare le misure, che rimangono quindi quelle già in uso: prudenza e stretta adesione alle misure di protezione. E sui test per individuarle è stato l’istituto aggiunge: “Per potere discriminare se un’infezione è determinata da una variante è necessario un test specifico altamente specialistico che è detto sequenziamento “.