Coronavirus: 220.532 positivi. 294 decessi. Oms: “necessari vaccini contro Omicron”

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Secondo i dati diffusi dal ministero della salute in Italia sono stati registrati 220.532 nuovi casi di coronavirus a fronte di 1.375.514 tamponi effettuati (il giorno prima l’incremento era stato di 101.762 con 612.821 test). I decessi sono stati 294 (contro i 227 di lunedì). Il tasso di positività è al 16% (-0,6%).

Per quanto riguarda le terapie intensive la Società italiana di pediatria (Sip) rileva che sono 268 gli under 19 ricoverati per Covid, rispetto ai 263 della settimana precedente (dati al 5 gennaio). I numeri più alti si registrano anche nella fascia inferiore ai 3 anni dove i ricoveri sono 68.

Vaccini. “Sono necessari e andrebbero sviluppati vaccini contro il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte”. Lo affermano gli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui contro l’emergere di nuove varianti non è utile continuare ad effettuare richiami con i vaccini già esistenti.

Malattia endemica. L’Agenzia europea dei medicinali è convinta che la diffusione di Omicron trasformerà il Covid-19 in una malattia endemica con cui l’umanità dovrà convivere. L’Ema ha anche espresso dubbi sulla quarta dose di vaccino, spiegando che somministrazioni ripetute non sono una strategia “duratura”.

“Non sappiamo quando usciremo dal tunnel ma ci arriveremo”, ha detto il capo della strategia vaccinale Ema Marco Cavaleri. “Con l’aumento dell’immunizzazione della popolazione e con Omicron, che darà una immunizzazione naturale oltre la vaccinazione, ci avvicineremo velocemente verso uno scenario che sarà più vicino alle endemicità” ma “non dobbiamo dimenticare che siamo tuttora in pandemia”, ha sottolineato.

La corsa di Omicron intanto prosegue in tutta Europa. L’Oms valuta che, con gli attuali tassi di infezione, “oltre il 50% degli europei sarà contagiato da Omicron entro due mesi”. Una situazione davanti alla quale l’invito alle case farmaceutiche è quello di sviluppare nuovi vaccini “che abbiano un alto impatto sulla prevenzione delle infezioni, oltre a quello sulle malattie gravi e la morte”. Anche perché – secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – combattere la pandemia a suon di booster “non è una strategia praticabile”.