Covid, monitoraggio Gimbe: curva in picchiata ma vaccini ancora a rilento

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

I vaccini viaggiano ancora a rilento ma il numero dei casi covid in Italia sono in picchiata con i posti letto occupati sia in terapia intensiva che in area medica più che dimezzati dopo sei settimane. E’ questa l’ultima fotografia scattata dalla Fondazione Gimbe nelll’ultimo monitoraggio indipendente. Dati che evidenziano dunque un andamento positivo che, come spiega il presidente Nino Cartabellotta, “dimostra come gli effetti ottenuti grazie a 6 settimane di restrizioni stiano lasciando gradualmente il posto ai primi risultati della campagna vaccinale”.

Nel dettaglio, il monitoraggio rileva nella settimana 12-18 maggio 2021, una diminuzione dei nuovi casi da 63.409 della precedente settimana ai 43.795 di quest’ultima. Calano significativamente anche i decessi, che segnano un -21,3% e gli attuali positivi, così come le persone in isolamento domiciliare, ricoveri con sintomi e le terapie intensive. Un trend in calo in tutte le regioni.

La campagna vaccinale però fatica a decollare. A pesare è la mancanza di dosi che tardano ad arrivare lasciando scoperti oltre 4,5 milioni di over 60. E nel 2° trimestre, secondo la Fondazione, mancheranno circa 13 milioni di dosi rispetto ai 62 milioni annunciati dal piano.

Tutto sommato per Cartabellotta la strategia del ‘rischio ragionato’ pare funzionare: agli effetti delle restrizioni stanno gradualmente subentrando quelli dei vaccini, ‘assorbendo’ l’impatto delle riaperture graduali sulla curva epidemiologica.

Traccia un bilancio positivo della situazione invece Pierpaolo Sileri. Il sottosegretario alla Salute sottolinea l’importanza di iniziare a vaccinare e suggerisce la possibilità di non indossare più la mascherina all’aperto una volta immunizzato il 50% della popolazione. Intervistato da Radio Cusano Campus ha detto: “Noi abbiamo una quota importante di popolazione che è sotto i 16 anni, circa 9 milioni di persone. Mi auguro che il 28 maggio l’Ema dia l’ok al vaccino agli under 16. Proprio in questa popolazione la circolazione del virus può essere maggiore, quindi col vaccino si potrà fare un ulteriore passo in avanti verso l’immunità di gregge. E’ importante mettere in sicurezza i nostri adolescenti prima che si ritorni a scuola a settembre”.