Covid, primo caso di variante Omicron in Sardegna. Dubbi sull’efficacia del vaccino

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Dopo il Veneto, primo caso di Omicron in Sardegna. Il contagio con la nuova variante Covid è stato isolato e confermato dal laboratorio di Microbiologia e virologia dell’Aou di Sassari. Il tampone analizzato, risultato positivo a Omicron, è di un passeggero arrivato qualche giorno fa ad Alghero, con un volo partito da Roma ma di ritorno da un viaggio in Sudafrica. La struttura sanitaria regionale ha subito allertato l’Istituto superiore di sanità nazionale e l’assessorato della Regione Sardegna. Sullo stesso volo atterrato ad Alghero lo scorso 28 novembre viaggiavano 118 passeggeri.

Ognuno di loro sarà chiamato per essere sottoposto a tampone in modo da escludere la positività al Covid e alla nuova variante e contenere per quanto possibile la circolazione di Omicron. Tutti loro si trovano comunque in stato di quarantena preventiva, in attesa dei test e dei risultati. “Dalle analisi effettuate dalla nostra struttura è emerso che si tratta, appunto, della variante B.1.1.529 – ha spiegato Salvatore Rubino, direttore del laboratorio di Microbiologia dell’Aou di Sassari -. La sequenza che abbiamo eseguito è stata caricata sulla piattaforma dell’Iss per la sorveglianza genomica delle varianti di Sars-CoV2 (I-Co-Gen), che consente di emanare degli alert sulle sequenze di particolare interesse”.

Nel frattempo, il terzo caso di variante Omicron sequenziato in Giappone è un cittadino nipponico da poco rientrato proprio dall’Italia. L’uomo, che per lavoro ha frequenti contatti con l’Italia, è atterrato oggi all’aeroporto Haneda di Tokyo ed è subito risultato positivo al tampone. Si tratta di un 30enne che aveva completato il suo ciclo vaccinale con Moderna: la prima dose gli era stata somministrata a luglio e la seconda ad agosto. Anche in questo caso, tutti i passeggeri che dall’Italia sono atterrati in Giappone sono considerati a rischio per il nuovo ceppo del virus e dovranno restare in quarantena precauzionale. Il premier  Fumio Kishida ha detto che “il Paese concentrerà tutte le risorse mediche sulla nuova variante del Covid e prenderà misure adeguate per proteggere le vite dei cittadini”.

Secondo una delle creatrici di AstraZeneca, la professoressa Sarah Gilbert, gli attuali vaccini anti-Covid disposizione potrebbero essere meno efficaci contro la nuova variante Omicron. In generale, la professoressa sostiene che le future pandemie potrebbero essere “più letali” dell’attuale crisi di Covid: “Non sarà l’ultima volta che un virus minaccia le nostre vite e il nostro mondo. La verità è che la prossima potrebbe essere peggiore – ha messo in allerta -. Potrebbe essere più contagiosa o più letale”. E ha concluso: “Saranno necessari più finanziamenti per prepararsi alle pandemie”.