Due casi di femminicidio a ridosso del Natale, uno in Sardegna, l’altro in Calabria

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Una pattuglia dei carabinieri
È una strage di donne che non si ferma. A due giorni dal Natale, altri due casi di femminicidio sono avvenuti nel nostro paese, uno ad Alghero, in Sardegna, l’altro in un piccolo centro della provincia di Catanzaro, in Calabria. In entrambi i casi c’erano avvisaglie del possibile tragico epilogo delle loro vite.

Nel 2018 i casi di femminicidio sono stati oltre 65.

Il primo caso è avvenuto ad Alghero, dove un 42enne si è consegnato ai carabinieri confessando l’omicidio della moglie, Michela Fiori, di 40 anni. L’uomo, Marcello Tilloca, ha raccontato di avere strangolato la donna al culmine di una lite all’interno dell’appartamento in cui vivevano. I due, che hanno due figli piccoli, stavano affrontando una tormentata separazione. La donna, dipendente di una cooperativa che gestisce i servizi di assistenza domiciliare per conto dei servizi sociali del Comune, sembra che di recente si fosse anche rivolta a un centro di ascolto antiviolenza. Purtroppo le sue grida di aiuto non sono state ascoltate.

Il secondo è un caso dai contorni più sfocati. Il duplice omicidio è avvenuto Davoli Superiore, nel Catanzarese. Un uomo e una donna sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco, in circostanze ancora da chiarire, mentre si trovavano in una tabaccheria del piccolo centro. Le vittime sono il 43enne Rocco Bava e la compagna Francesca Petrolini, di 53 anni.

La donna è morta sul colpo, mentre l’uomo è deceduto dopo l’arrivo del personale del 118.

I due avevano una relazione e Francesca Petrolini in passato avrebbe ricevuto minacce da un ex fidanzato che non aveva accettato la fine della relazione. Gli inquirenti stanno quindi accertando le circostanze per accertare se l’uomo dalle minacce possa essere passato all’azione.