E’ allarme Fentanyl in Ue. In Italia alzata l’allerta a ‘livello 3’ per l’oppiaceo sintetico

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Cresce l’incubo Fentanyl in Europa e in Italia con il ministero della Salute italiano che prova a prevenire le tragiche conseguenze derivanti dall’assunzione del farmaco oppiaceo impiegato nella terapia del dolore e che in America si è trasformato, in una droga dal potenziale letale.

Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione, ha messo nero su bianco che è scattata “l’allerta di grado 3”, ovvero il livello massimo che fa partire il “potenziamento delle misure di protezione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati”. In sostanza bisogna porre in essere tutti gli sforzi atti a ridurre al minimo il rischio che quei farmaci escano dal circuito sanitario per essere invece smerciati nello sterminato sottobosco della droga.

Secondo ‘Avvenire’, si è registrato un aumento di furti di farmaci che lo contengono
e di conseguenza le forze dell’ordine sono state invitate ad alzare l’allerta, così come ospedali e servizi di ambulanza sono stati invitati a dotarsi di naloxone, l’antidoto che si somministra in caso di overdose da Fentanyl.

Il documento è stato diramato alle Regioni, al Dipartimento delle Politiche antidroga e al Comando dei Carabinieri per la tutela della salute. Quello che sta succedendo in America fa paura e non può essere sottovalutato, tanto che il ministero lo scrive chiaramente, ricordando che “il Fentanyl è recentemente diventato la principale causa di overdose negli Stati Uniti”, causando finora 200mila vittime.

La situazione in Europa. Nell’Ue al momento la portata del fenomeno resta limitata; nel 2021, stando ai dati citati nella nota, sono stati segnalati 137 decessi associati al Fentanyl, di cui 88 nella sola Germania: “Una parte significativa di questi decessi – rileva il ministero – si pensa sia associata al Fentanyl sottratto dai canali leciti di distribuzione per l’uso medico. È essenziale tenere presente che i dati europei attuali probabilmente sono una sottostima. Anche se attualmente la diffusione del Fentanyl in Europa è relativamente limitata, tale sostanza rappresenta comunque una minaccia potenziale capace di influire in modo significativo la salute e la sicurezza europea in un prossimo futuro”.

Secondo Angela Me, direttrice delle ricerche dell’Unodc (agenzia Onu che contrasta crimine organizzato e narcotraffico), “negli Usa c’è un vero e proprio traffico gestito dai cartelli messicani, che non rubano i farmaci ma producono direttamente il Fentanyl, utilizzando i precursori chimici provenienti dall’Asia. Il Fentanyl è usato per tagliare quasi tutte le droghe in circolazione. In questo modo l’eroina non basta più: i cartelli hanno creato la domanda di un nuovo prodotto, molto più potente. In Europa tutto questo non si vede ancora. C’è uno stato di vigile allerta, per ora ci sono state solo situazioni sporadiche. Oltre ai furti segnalati in Italia, circa tre anni fa ci fu una banda in Svezia che iniziò a produrre Fentanyl. Immediatamente si registrò un picco di overdosi. Ma la polizia fu brava a intervenire subito: sgominò il gruppo e spense il focolaio. Di recente in Nord Irlanda è spuntato anche l’abuso di Nitazenes, antidolorifico simile al Fentanyl”. Definito ‘super droga di strada’ dai media di Belfast, ha provocato negli ultimi mesi un’impennata di decessi tra i giovani.