E’ il ‘PoliMi’ la prima università italiana nella top 100 delle accademie mondiali

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E’ il Politecnico di Milano la prima università italiana ad entrare nella top 100 delle accademie mondiali. Si tratta della prima volta in assoluto per un ateneo italiano nella classifica del Qs World University Rankings , uno dei più autorevoli indici del mondo e che ha premiato per il quattordicesimo anno consecutivo il Massachusetts Institute of Technology (MIT).

A seguire l’Imperial College di Londra e Stanford sempre negli Usa, si confermano i migliori atenei del pianeta. Al quarto posto si qualifica ancora un istituto britannico, ovvero Oxford, mentre al quinto posto c’è la statunitense Harvard, protagonista nelle ultime settimane di un durissimo scontro con il presidente Donald Trump sull’accesso agli studenti stranieri.

L’elemento di novità che emerge in questa edizione che ha messo sotto esame 1500 università di 106 sistemi universitari del mondo, è la crescita delle università asiatiche, con il Nus di Singapore che si piazza ottavo, seguito dall’11esimo posto di Hong Kong undicesimo e dal 14esimo di Pechino.

I numeri del PoliMi. L’ateneo milanese è alla posizione numero 98 a pari merito con il Karlsruhe Institute of Technology in Germania. Ha scalato diverse posizioni, grazie ai miglioramenti in diversi parametri. Il Politecnico migliora di dieci posizioni nella Reputazione dei datori di lavoro (ora 72esima nel mondo) e di sei posizioni nella Reputazione accademica (84esimo posto). Il balzo più rilevante è negli Esiti Occupazionali, dove guadagna 40 posizioni, raggiungendo il 199esimo posto. Questo indicatore misura la capacità delle università di sostenere l’occupabilità dei laureati e il loro impatto nella società.

Donatella Sciuto: “Un traguardo significativo”.
Questo è il commento della rettrice che aggiunge: “Nell’ultimo decennio abbiamo ottenuto un miglioramento di 89 posizioni, che dobbiamo alla nostra comunità per la sua incrollabile dedizione e per una strategia di sviluppo a lungo termine. La nostra forza risiede nella qualità della ricerca e dell’insegnamento”.

Le altre italiane in classifica. Tra le italiane in classifica la “Sapienza” di Roma, sale di quattro posizioni nel ranking mondiale ed è ora 128esima. “Essere il primo ateneo generalista in Italia – esulta la rettrice Antonella Polimeni – è motivo di grande soddisfazione e profondo orgoglio. È il miglior posizionamento mai raggiunto dalla Sapienza in questa prestigiosa classifica globale”. Terza in Italia è l’“Alma Mater” di Bologna, seguita da Padova e dal “Politecnico di Torino”.

Le criticità italiane. Secondo il rapporto l’internazionalizzazione è ancora un tasto dolente e solo quattro atenei sono nella top 500 del mondo per percentuale di studenti stranieri: pochi i corsi in inglese così come le risorse, mentre in compenso la burocrazia abbonda. Altro “tallone d’Achille” delle accademie italiane è il sovraffollamento con aule spesso stracolme e poco personale. A ciò si aggiungono: finanziamenti insufficienti, lentezza nel reclutamento accademico e rigidi quadri di assunzione pubblici.