L’Italia si ferma per lo sciopero “contro il genocidio in Palestina”. Massima allerta nelle piazze

Dopo l’agitazione del 19 settembre scorso, scatta la seconda giornata di protesta nazionale di 24 ore indetta da Usb e dai sindacati di base, con lo sciopero generale di oggi (lunedì 22 settembre) che coinvolge tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata lavorativa. La protesta indetta dai sindacati di base è “contro il genocidio in Palestina e la fornitura di armi ad Israele” ma anche contro “l’economia di guerra e l’aumento delle spese militari” e “lo sfruttamento sul lavoro”. Lo sciopero, oltre a interessare i settori scolastici, dell'istruzione e della ricerca, coinvolgerà gran parte del comparto dei trasporti.

Secondo quanto stabilito, la manifestazione si terrà in forma statica dalle 11 alle 15.30 in viale Enrico De Nicola, angolo piazza dei Cinquecento, in zona Termini a Roma. Alla mobilitazione  è prevista la partecipazione di circa ottomila persone. L'attenzione sarà massima, anche perché sono oltre 60 le manifestazioni previste in tutta Italia, dalle grandi città ai piccoli centri: a Milano alle 10 in piazzale Cadorna. A Torino alle 10:30 in piazza Carlo Felice,  mentre a Genova la manifestazione è prevista a partire della 8 al varco Albertazzi del porto. A Bologna l'appuntamento è alle 10:30 in piazza Maggiore. La città si prepara a vivere una giornata ad alta tensione con una serie di manifestazioni e eventi che ha spinto la Questura a mettere in campo un piano di sicurezza, con circa 200 agenti, e controlli rafforzati.

Stando a quanto viene comunicato, quella di oggi “sarà una giornata di mobilitazione senza precedenti”. Si legge in una nota dell'Usb, il quale precisa che “Ci aspettiamo una partecipazione nell'ordine delle decine di migliaia di persone: nel Paese si sente con forza la necessità di bloccare le attività, per protestare contro il genocidio incorso a Gaza, contro le complicità del governo Meloni con lo stato di Israele, per fermare guerra e corsa al riarmo”.