Milano, ex calciatore ucciso: fermate due persone

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Due persone, Antonietta Biancaniello e il figlio Raffaele Rullo, di Quarto Oggiaro, Milano, sono state fermate per l’omicidio di Andrea La Rosa, 35 enne milanese ex calciatore di serie C e neo direttore sportivo del Brugherio Calcio (Monza), scomparso il 14 novembre scorso.

La svolta nell’indagine è avvenuta ieri pomeriggio quando i carabinieri hanno fermato un’auto lungo la Milano Meda, all’altezza di Varedo, in provincia di Monza e Brianza. Un controllo che ha permesso la scoperta del corpo del 35enne nel bagagliaio della vettura guidata dalla Biancaniello.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo un lungo interrogatorio proseguito per tutta la notte, si è appreso che La Rosa subito dopo la sua sparizione sarebbe stato sgozzato. Poi madre e figlio avrebbero cercato di far sparire il cadavere, sciogliendolo nell’acido. Un tentativo quest’ultimo che si è rivelato subito maldestro, essendo la quantità di acido che i due si erano procurati insufficiente per il macabro gesto. I resti dell’ex calciatore sono rimasti conservati per un mese all’interno di un bidone.

Secondo gli inquirenti alla base del delitto ci sarebbe un prestito fatto da La Rosa ai due, un prestito mai restituito. Quando l’ex calciatore ha iniziato a insistere per riavere indietro il denaro, forse minacciando anche una denuncia, sarebbe stato ucciso.

I carabinieri avevano già sentito Biancaniello e Ruffo subito dopo la denuncia di sparizione: a loro erano arrivati tramite le testimonianze dei giocatori del Brugherio Calcio, la società della quale La Rosa era direttore sportivo. Parlando negli spogliatoi, il 35enne aveva detto di doversi recare proprio a Quarto Oggiaro, nella via in cui risiedono i due fermati, per risolvere una questione di soldi. Inoltre prima che il cellulare di La Rosa venisse spento, era stato localizzato proprio nell’appartamento.