Omicidio Renata Rapposelli, arrestati il figlio e l’ex marito

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La gazzella dei carabinieri

Svolta nell’inchiesta per l’omicidio della pittrice di Ancona Renata Rapposelli scomparsa a Giulianova il 9 ottobre scorso e ritrovata morta a Tolentino (Macerata). Stamattina alle 6.30, nella loro abitazione di Giulianova sono stati arrestati l’ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone, 43 anni disoccupato. L’accusa è di concorso in omicidio e occultamento di cadavere.

L’arresto dei Santoleri è arrivato dopo una lunga serie di accertamenti sul luogo del ritrovamento del cadavere della donna, sulle auto e sui computer e telefoni dei due uomini che erano stati iscritti nel registro degli indagati il 3 novembre.
Il corpo della pittrice, scomparsa il 9 ottobre scorso in provincia di Ancona, dove viveva, era stato trovato il 10 novembre successivo nelle campagne di Tolentino, nel Maceratese. Di Renata Rapposelli, 64 anni, non si avevano più notizie da un mese, da quando era sparita misteriosamente da Loreto. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione e aveva il volto sfigurato. L’ex marito Giuseppe, pensionato di 67 anni, e il figlio Simone Santoleri, disoccupato di 43 anni, erano stati subito indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Il primo aveva riferito ai carabinieri di aver riaccompagnato con la sua auto il 9 ottobre scorso la donna da Giulianova (Teramo), dov’era andata a trovare il figlio, a Loreto, per poi salutarla. Nei giorni successivi l’ex marito aveva tentato il suicidio ingerendo dei farmaci ed era stato ricoverato all’ospedale di Atri (Teramo), per poi essere trasferito in una casa di cura nelle Marche, ad Ascoli Piceno.

I Santoleri sono stati trasferiti nel carcere di Castrogno a Teramo, in Abruzzo. Secondo l’avvocato, per competenza il procedimento è stato assegnato dal gip del tribunale di Ancona a quello di Teramo.