Papa Francesco in Sicilia per il 25° anniversario dell’uccisione di don Pino Puglisi

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Oggi Papa Francesco ha iniziato il suo viaggio in Sicilia, cinque anni dopo la sua visita a Lampedusa. Stavolta si recherà a Palermo, dove ricorderà il beato don Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio ucciso dalla mafia 1l 15 settembre del ’93.

Bergoglio è arrivato a Piazza Armerina (Enna), nella sua prima tappa, poi si recherà nel capoluogo siculo. Al suo arrivo in elicottero, nel Campo sportivo “San Ippolito”, dopo lo scalo tecnico all’aeroporto di Sigonella, il Papa è accolto dal vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, dal prefetto di Enna, Maria Antonietta Cerniglia, e dal sindaco della città, Nino Cammarata. Quindi si trasferisce in auto a Piazza Europa per l’incontro con i fedeli.
Circa quarantamila fedeli lo aspettano. Tra loro anche persone malate e detenuti. Sono 17 mila i pass rilasciati dalla Curia con posti distribuiti in tre piazze: 8.500 persone andranno in piazza Europa dove è stato montato il palco.

Papa Francesco dopo il suo discorso incontrerà 20 malati e riceverà il baciamano di 50 persone. Il sindaco di Piazza Armerina Nino Cammarata dice: ”La città donerà al Pontefice un immobile da destinare al centro di accoglienza della Caritas per i poveri”. Imponenti le misure di sicurezza con 400 unità delle forze dell’ordine che presidiano i varchi di accesso.

“Sono contento di trovarmi in mezzo a voi. E’ bello il sole della sicilia!”. Così papa Francesco ha iniziato il suo discorso durante l’incontro con i fedeli a Piazza Armerina, sottolineando la giornata di sole che lo ha accolto in Sicilia.

Poi Bergoglio ha parlato delle problematiche dell’isola. “Non sono poche le piaghe che vi affliggono. Esse hanno un nome: sottosviluppo sociale e culturale; sfruttamento dei lavoratori e mancanza di dignitosa occupazione per i giovani; migrazione di interi nuclei familiari; usura; alcolismo e altre dipendenze; gioco d’azzardo; sbilanciamento dei legami familiari. Di fronte a tanta sofferenza, la comunità ecclesiale può apparire, a volte, spaesata e stanca; a volte invece, grazie a Dio, è vivace e profetica, mentre ricerca nuovi modi di annunciare e offrire misericordia soprattutto a fratelli caduti nella disaffezione, nella diffidenza, nella crisi della fede”. Ha detto il Papa incontrando i fedeli.

Il Pontefice, nel suo discorso a Piazza Armerina, ha ricordato proprio don Puglisi: “Ho saputo che 25 anni fa appena un mese prima della sua uccisione, egli trascorse alcuni giorni qui a Piazza Armerina. Era venuto qui per incontrare i seminaristi, suoi alunni al Seminario maggiore di Palermo. Un passaggio profetico, io credo! Una consegna, non solo ai sacerdoti, ma a tutti i fedeli di questa diocesi: per amore di Gesù, servire i fratelli fino alla fine”.