Rapporto Censis, per 3 milioni di italiani il Covid non esiste

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“Sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà”. Non un incipit di un libro fantasy, ma la descrizione del Censis della situazione sociologica del Paese, contenuta nel 55esimo rapporto.

L’esempio più lampante è il Covid: per circa 3 milioni di italiani, semplicemente non esiste. E viene rifiutato il concetto che la scienza faccia bene. Anzi, secondo il 12,7% produce più danni che benefici, mentre il vaccino è un farmaco sperimentale per il 31,4% e a chi è stato inoculato funge da cavia, mentre per il 10,9% è inutile o inefficace.

Ma il negazionismo o lo scetticismo sul coronavirus sono solo la punta dell’iceberg. Nel rapporto si legge che il 19,9% degli italiani considera il 5G uno strumento molto sofisticato per controllare le menti delle persone, il 5,8% è sicuro che la Terra sia piatta e il 10% è convinto che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna.

Non è un paese per giovani. Secondo l’81% degli italiani oggi è “molto difficile” per un giovane vedersi riconosciuto nella vita l’investimento di tempo, energie e risorse profuso nello studio. Inoltre, il 35,5% è convinto che non conviene impegnarsi per laurearsi, conseguire master e specializzazioni, per poi ritrovarsi invariabilmente con guadagni minimi e rari attestati di riconoscimento. Ed infine, ‘si stava meglio quando si stava peggio’ o, se preferite, ‘ai miei tempi.’ sono detti popolari veri per i due terzi degli intervistati.

Secondo il Censis “l’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale, sia le posizioni scettiche individuali, sia i movimenti di protesta che quest’anno hanno infiammato le piazze, e si ritaglia uno spazio non modesto nel discorso pubblico, conquistando i vertici dei trending topic nei social network, scalando le classifiche di vendita dei libri, occupando le ribalte televisive. L’irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia, ma ha radici socio-economiche profonde, seguendo una parabola che va dal rancore al sovranismo psichico, e che ora evolve diventando il gran rifiuto del discorso razionale, cioè degli strumenti con cui in passato abbiamo costruito il progresso e il nostro benessere: la scienza, la medicina, i farmaci, le innovazioni tecnologiche”.