Tragedia in mare, si temono oltre 100 morti. Von der Leyen: “Raddoppiare gli sforzi”

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Nuova tragedia in mare all’alba di domenica mattina. Un’imbarcazione carica di migranti si è spezzata in due al largo delle coste calabresi a causa delle onde alte e del mare agitato. Si temono oltre cento morti, ma la situazione resta incerta poiché i soccorritori non conoscono con esattezza il numero delle persone a bordo del barcone. Ciò che si conosce con certezza è il numero dei cadaveri recuperati. Quando sono le 18 di domenica pomeriggio, il bilancio – provvisorio e destinato ad aggravarsi – parla di almeno 59 morti davanti alle coste di Cutro, in provincia di Crotone: 6 sono uomini, 21 donne e 12 minori. Due gemellini di pochi anni sono stati ritrovati senza vita in mare e un bambino di neanche un anno sulla spiaggia.

Fino a questo momento si sa che 46 corpi sono stati rinvenuti sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello (Catanzaro), 8 a Le Castella, di Isola Capo Rizzuto, uno a Crotone. Le persone tratte in salvo, fino ad ora, sono 81. Tra loro, 22 sono in ospedale e uno è molto grave. Le altre 59 sono invece nel locale Centro accoglienza per richiedenti asilo. Le persone in viaggio erano partite da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Stando a quanto ricostruito da alcuni soccorritori, i superstiti sarebbero circa 180. Per altri molti di più. Un conteggio complicato dal fatto che i sopravvissuti non parlano inglese. Stando a quanto si apprende, la barca naufragata sarebbe partita da Izmir, in Turchia, circa 4 giorni fa.

Nel tardo pomeriggio i carabinieri hanno reso noto che è stato fermato il presunto scafista del barcone. Si tratta di un cittadino di nazionalità turca che al momento risulta gravemente indiziato. Al vaglio degli investigatori anche la posizione di un secondo presunto scafista. E nel pomeriggio di domenica è atterrato a Crotone il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per un sopralluogo sul posto e una riunione sul coordinamento dei soccorsi.

Drammatiche le testimonianze dei soccorritori. “Quando siamo arrivati sul punto del naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque ed abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo che purtroppo era morto”. Questo il racconto di Laura De Paoli, medico che opera per la Fondazione Cisom Cavalieri di Malta a supporto della Guardia costiera per gli interventi di soccorso in mare. “Abbiamo provato a rianimarlo ma aveva i polmoni pieni d’acqua”.

“L’Ue assuma in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani”, è il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente“. Il capo dello Stato ha espresso il proprio cordoglio per le vittime e la vicinanza ai naufraghi “a cui va assicurata un’adeguata accoglienza”. Poi ha ringraziato tutti i soccorritori impegnati sul campo. Mattarella ha dunque sollecitato “un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”.

Il governo “è impegnato a impedire le partenze – sono state le parole della premier Giorgia Meloni – e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”. La presidente ha poi aggiunto: “Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”.  “Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio – ha scritto invece su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen -. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale“.

“Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione, ora. L’Ue ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione”, ha dichiarato sui social la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ammettendo che “la tragedia avvenuta al largo delle coste di Crotone mi lascia rabbia e cuore spezzato”. “Esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione – ha aggiunto Metsola -. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì”.