Referendum, la premier Meloni rimarca la sua scelta: “L’astensione è legittima”


Votare è un diritto e un dovere, ma non è un obbligo. Anche se sei la presidente del Consiglio. È questo – in sintesi – il pensiero della premier Giorgia Meloni che, ospite della seconda edizione de “Il giorno de La Verità” a Palazzo Brancaccio a Roma, ha ribadito la sua posizione sul voto referendario e in particolare su quello che ci attende nei prossimi giorni, lanciando un messaggio doppio: andare ai seggi è un atto di rispetto verso le istituzioni, ma anche l’astensione può essere considerata una scelta legittima.
L’occasione è stata propizia per spiegare meglio cosa si intendeva quando, nei giorni scorsi, era stato detto che ci si sarebbe recati alle urne ma senza ritirare la scheda referendaria. Parole – quelle della premier Meloni – che inevitabilmente hanno fatto scattare la polemica. “Vado al seggio perché sono presidente del Consiglio ed è giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne e dell’istituto referendario” ha detto la presidente del Consiglio. Tuttavia, ha ribadito di non condividere i contenuti dei quesiti e ha rivendicato l’astensione come diritto pienamente legittimo: “Quando non si condividono i referendum, c’è anche l’opzione dell’astensione”.
Uno dei punti focali che sembra proprio non andare giù alla premier è quello che riguarda la cittadinanza. Meloni, quindi, ha espresso la sua netta contrarietà al progetto referendario per ridurre a cinque anni i tempi per ottenere la cittadinanza italiana: “Sono contrarissima a dimezzare i tempi della cittadinanza. La legge italiana è ottima e molto aperta” ha detto. Ma ha aggiunto anche che il governo intende snellire le procedure per chi ha già diritto alla cittadinanza: “Accelerare l’iter burocratico è qualcosa su cui stiamo lavorando”.