Personale in “nero”, 6 lavoratori su 19 senza contratto in un pub thienese. Scatta una multa salata

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Sei collaboratori “assunti” senza alcun contratto di lavoro, su un totale di 19 persone a vario titolo impiegate in una birreria, pub e ristorante di Thiene. A renderlo noto è la guardia di finanza provinciale berica, in seguito a un controllo eseguito in un locale della città altovicentina la cui denominazione per il momento non è stata resa nota alla stampa.

Il proprietario ora rischia un salasso che potrà raggiungere un massimo di 26.600 euro, oltre a procedere retroattivamente all’assunzione degli addetti alle varie mansioni tipiche dell’attività di ristorazione tra camerieri, baristi, aiuti in cucina e altri incarichi. Andando così a regolarizzare così le loro posizioni contributive e assicurative in base alle normative del settore.

Oltre ai militari delle fiamme gialle beriche, nello specifico in forza alla tenenza di Thiene, hanno collaborato all’operazione anche i funzionari dell’Ispettorato al Lavoro. I sei lavoratori in nero sono stati “scovati” in ipotesi in seguito all’allerta scaturita dalle banche dati di natura economico-finanziaria visionate dai finanzieri, dopo aver riscontrato delle anomalie che avevano portato all’avvio di un’indagine e, infine, all’ispezione andata in scena nei giorni scorsi nel Thienese. Nel corso del blitz era stata accertata la presenza di personale irregolare in misura superiore al 10% di quello operante sul posto, facendo scattare la sospensione della licenza di apertura al pubblico. Nella serata di ieri è emerso che si trattava della birreria e pizzeria “Doppio Malto” di Thiene.

Peraltro revocato nell’arco di poche ore dai “sigilli” a seguito del pagamento della somma prevista e della regolarizzazione dei lavoratori, ciascuno con decorrenza dalla effettiva data di inizio del rapporto di lavoro, effettuati a tempo di record dal datore di lavoro dopo la fase di controllo conclusa dalle fiamme gialle. “L’attività svolta si inquadra nella più ampia azione condotta dalla guardia di finanza – così si conclude il report dell’intervento – volta ad individuare situazioni di irregolarità e sfruttamento di manodopera che, oltre a costituire una forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti e rispettosi della legalità”.