Processo Pfas, condanne pesanti per gli ex vertici Miteni: 141 anni di carcere


Ore 16.50 – I vertici dell’allora azienda chimica Miteni di Trissino sono stati ritenuti colpevoli (in primo grado) di disastro ambientale e di una gravissima forma di inquinamento della falda acquifera da Pfas, che ha avvelenato la seconda falda acquifera più grande d’Europa, coinvolgendo tre province e 300 mila abitanti. Lo ha stabilito oggi con una sentenza davvero storica la Corte d’Assise di Vicenza: undici i condannati, quattro gli assolti. Le pene comminate ammontano a complessivi 141 anni di carcere. La sentenza uscita oggi in Corte d’Assise a Vicenza, letta dalla giudice Antonella Crea, per il processo Pfas vedeva sul banco degli imputati gli ex vertici delle multinazionali che negli anni si sono succedute nella proprietà dello stabilimento di Trissino. La camera dei consiglio dei giudici è durata sei ore, dalle dieci di questa mattina alle 16,20 di questo pomeriggio, 26 giugno. Le pene vanno da un minimo di 2 anni e 8 mesi a un massimo di 17 anni e mezzo. E’ stata riconosciuta la responsabilità civile di Mitsubishi e Icig, le vecchie proprietà. La Procura aveva chiesto sei assoluzioni e 121 anni e 6 mesi per gli ex dipendenti e dirigenti dell’azienda Miteni di Trissino.
Dopo la lettura della sentenza la tensione si è sciolta in un lungo applauso, seguito da abbracci e lacrime fra le decine di cittadini e cittadine presenti in aula, riuniti nel movimento Mamme No-Pfas. Riconosciuti risarcimenti danni alleparti civili, si cittadini che enti pubblici. Fra questi, 58 milioni di euro al ministero dell’Ambiente.
Ore 11.00 La corte dalle dieci è riunita in camera di consiglio allo scopo di emettere il verdetto del processo Miteni. Centinaia le persone in attesa nella sala della Corte d’assise e in una saletta attigua, dove è stato allesto un maxischermo. Il pronunciamento dei giudici è atteso per il pomeriggio di oggi, 26 giugno.
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Ore 9.15. C’è attesa in Tribunale a Vicenza per la sentenza del processo Pfas-Miteni, attesa per le 9,30. 15 gli ex manager diMiteni, Icig e Mitsubishi Corporation, le società proprietarie dello stabilimento di Trissino oggi dismesso,imputati in Corte d’assise: le accuse sono, a vario titolo, di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.
Al termine di 133 udienze (questa è la 134esima) in quattro anni, sono state chieste condanne per oltre 121 anni e risarcimenti per oltre 240 milioni. Si tratta del più importante processo per inquinamento in Europa e la sentenza è destinata a formare la giurisprudenza del futuro. In Tribunale a Vicenza sono presenti centinaia di cittadini e attivisti del movimento Mamme No-Pfas. Sul posto anche alcuni studenti dell’Ipsia Garbin di Schio.