Caro carburanti, incontro a Palazzo Chigi oggi con i vertici della Gdf

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Il sospetto di speculazioni sale insieme a quello del prezzo di benzina e diesel. Diventando un caso politico, dopo il termine – scaduto il 1 gennaio – del calmiere imposto dal governo Draghi.

Il governo vuole vederci chiaro, per questo oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, incontrerà a Palazzo Chigi il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Zafarana, per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto volta a scongiurare aumenti considerati anomali. Nel pomeriggio inoltre, nel Cdm, il governo valuterà nel pomeriggio se intervenire sul caro carburanti.

Dalle rilevazioni della Guardia di Finanza, emerge più di un sospetto sulle speculazioni messe in atto dai distributori di carburante su strada, oltre metà dei quali sarebbe fuori legge.  Le forze dell’ordine hanno effettuato 5.187 interventi rilevando 2.809 irregolarità negli ultimi 10 mesi, riporta la Repubblica. Nella maggior parte dei casi (2.092) i distributori non avevano comunicato al Ministero il prezzo stabilito. Cosa che per legge deve essere fatta ogni otto giorni. Negli altri casi (717), invece, è stato rilevato una mancanza di trasparenza nel prezzo mostrato al consumatore. Molto spesso, la tariffa applicata era quella del “servito” anche a chi si riforniva al “self“.

Numeri che arrivano a poche ore di distanza dal nuovo allarme del Codacons che denuncia come i listini dei carburanti continuino a mantenersi su livelli elevatissimi, al punto che in autostrada il prezzo del gasolio in modalità servito supera in molti distributori i 2,4 euro al litro, sfondando sulla A14 il tetto dei 2,5 euro.

I petrolieri italiani respingono però al mittente l’accusa di “speculare sui prezzi dei carburanti”. È un’ipotesi “senza fondamento, perché tra l’ultima settimana di dicembre e i primi giorni di gennaio il prezzo industriale dei carburanti, stante la sostanziale stabilità dei mercati internazionali, non è variato e la differenza che vediamo oggi è dovuta al solo aumento delle accise”, dice il presidente dell’Unem Claudio Spinaci. “Al momento – spiega – siamo a circa 18-19 centesimi in più rispetto a quelli di fine anno. Non vedo dove sarebbe la speculazione”.