Avvicendamento in Prefettura: saluta Signoriello, ecco Caccamo. Ieri il benvenuto della città

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Passaggio di testimone concluso tra i pubblici rappresentanti dello Stato per la provincia di Vicenza: assume la carica Salvatore Caccamo, saluta la città invece Pietro Signoriello dopo quattro anni di lavoro in Veneto, diretto a Trieste. Il primo citato corrisponde oggi alla persona designata a rappresentare lo Stato, il Governo e il Ministero dell’Interno come garante della legalità, della sicurezza e delle altre funzioni e prerogative che l’ordinamento legislativo assegna al massimo ente pubblico nazionale.

Il volto nuovo che si è presentato ieri alle autorità cittadine beriche proviene dalla Puglia, e precisamente da Foggia, dove ricopriva il ruolo di vice prefetto. Di fatto, quindi, l’approdo a Vicenza costituisce una promozione per il 61enne.

Ieri mattina è avvenuto il primo incontro con Francesco Rucco, sindaco di Vicenza e attuale presidente della Provincia in attesa delle prossime elezioni, toccando in particolare i temi della sicurezza e della criminalità organizzata calati nell’ambito locale. A Palazzo Trissino la stretta di mano e il benvenuto a nome della cittadinanza del comune capoluogo. Si tratta di ambiti specifici in cui il Prefetto di Vicenza entrante è senza dubbio molto “ferrato”, viste le esperienze precedenti e i circa vent’anni di carriera trascorsi in Sicilia tra Palermo, Trapani ed Enna, assumendo il ruolo di commissario prefettizio nei comuni dove le amministrazioni venivano sciolte per infiltrazioni mafiose. Caccamo giunge a Vicenza dopo un solo anno di servizio nel Foggiano.

Nel fitto carnet di appuntamenti iniziali corrispondenti al suo insediamento in città, il nuovo prefetto ha visitato tra le altre la sede di comando della Guardia di Finanza di Vicenza, in contrà San Tommaso, accolto da un picchetto d’onore comandante provinciale delle Fiamme Gialle, il Colonnello Cosmo Virgilio.

La visita del neoprefetto Caccamo nella sede della GdF a San Tommaso

Particolarmente apprezzata è stata la lettera di commiato diffusa alla viglia del passaggio di consegne formali da Pietro Signoriello, dopo un quadriennio di presenza costante a Vicenza, definita come tappa fondamentale del suo percorso professionale come dirigente pubblico. Sarà ricordato in quanto prefetto dell’era della pandemia del Covid-19 a Vicenza, per la gestione di un’emergenza pubblica senza precedenti. “Lascio così la terra del Palladio – si legge in uno stralcio del testo diffuso lo scorso fine settimana, in corsivo nella versione per esteso – accresciuto e fortificato da un periodo di lavoro e di relazioni sociali davvero intense e gratificanti, in un contesto sociale ricco di storia illustre, di forti tradizioni e di una cultura identitaria di eccellenza. Ho avuto modo di confermare in questo mio tempo vicentino che questo è un territorio di gente tenace, operosa e dotata di elevato senso civico.

Il prefetto di Vicenza uscente Pietro Signoriello

“Nel momento in cui mi accingo a lasciare dopo quasi quattro anni la provincia di Vicenza per assumere le funzioni di Prefetto di quella di Trieste e Commissario del Governo per la Regione Friuli Venezia Giulia, sento doveroso rivolgere un caloroso e commosso saluto alla cittadinanza ed alle Istituzioni tutte, religiose, civili e militari, pubbliche e private, alle organizzazioni politiche, economiche, sociali e del mondo del lavoro e dello sport, agli organi di informazione, alle donne ed agli uomini del volontariato ed ai Sindaci, primi
immediati interlocutori delle nostre comunità e cellule fondamentali della Repubblica.

Lascio così la terra del Palladio, accresciuto e fortificato da un periodo di lavoro e di relazioni sociali davvero intense e gratificanti, in un contesto sociale ricco di storia illustre, di forti tradizioni e di una cultura identitaria di eccellenza. Ho avuto modo di confermare in questo mio tempo vicentino che questo è un territorio di gente tenace, operosa e dotata di elevato senso civico. In questi anni ho fortemente avvertito la responsabilità del mio compito, ancor di più nei momenti più bui e difficili della gravissima emergenza sanitaria
che ci ha colpito, con tutti i connessi risvolti sociali ed economici. Ma ho sempre avvertito nella mia azione anche il pieno e convinto supporto di tutti gli assetti istituzionali pubblici e privati e degli attori sociali in genere e corpi intermedi, cosa che mi ha consentito di realizzare obiettivi altrimenti impossibili se non nel quadro del confronto e del dialogo
interistituzionale con quanti, nei diversi livelli di responsabilità, operano per perseguire il bene della collettività.

Fare rete è stata la carta vincente e sono certo che proseguendo così questa meravigliosa provincia berica continuerà a poter perseguire i più lusinghieri primati di crescita socio-economica, anche grazie ad un’importante spinta nel prossimo futuro che verrà dalla realizzazione della linea dell’alta velocità e dalla messa a terra di tutte le progettualità connesse al P.N.R.R.

Nell’andar via non posso tacere un po’ di dispiacere per l’allontanamento da questa bellissima realtà, senza peraltro poter avere un momento generale di saluto in ragione del breve tempo a disposizione e della coincidenza del periodo festivo. D’altra parte mi muovo con lo slancio delle nuove sfide che già mi attendono a Trieste e con il convincimento che, comunque, dentro di me un pezzo di “vicentinità” rimarrà per sempre, avendo davvero vissuto intensamente in questi anni il piacere di sentirmi anche io di qui. In ogni caso, tutte le relazioni instaurate, quelle più autentiche in modo particolare, resteranno per sempre.

Grazie a tutti per la calorosa accoglienza riservatami e auguri affettuosi per il nuovo anno già iniziato all’interno del quale auspico che potranno definitivamente risolversi quelle problematicità che ancora pesano sulle prospettive di futuro del nostro meraviglioso Paese e sulla condizione di crisiinternazionale.