Cartelle e riscossione: via libera dal Cdm al decreto

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Il governo ha approvato in prima lettura un nuovo decreto con importanti novità sulla riscossione delle cartelle. Uno dei pilastri di questa riforma della Riscossione è la possibilità di “pagare tutto, ma in tempi congrui”. L’altro pilastro è la razionalizzazione del sistema, a partire dal fare pulizia nel magazzino che ammonta, dato al 31 dicembre 2023, a più di 1.200 miliardi di euro, una mole che oltre a perdersi negli anni spesso si riferisce a persone defunte, nullatenenti o per vari motivi non reperibili. Dal 2025 le cartelle non riscosse entro cinque anni saranno “discaricate” automaticamente. Si passa dalle 72 rate mensili attuali a un massimo di 120 rate, dunque su un orizzonte di 10 anni.

“Sono già dieci i decreti di attuazione della riforma fiscale presentati in Cdm, dei quali otto approvati in via definitiva”, ha commentato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. “In particolare il governo ha approvato in prima lettura il decreto sulla riscossione. Si tratta di un importante intervento su una materia complessa e delicata, che ha tre obiettivi: snellire l’attuale magazzino di debiti fiscali, attualmente a 1.200 miliardi di euro, ed evitare che in futuro se ne crei un altro della medesima entità. Vogliamo anche rendere la riscossione più veloce ed efficiente, in linea con i principali Paesi europei”.

Come funziona il nuovo sistema. Oltre i 120mila euro di debito, il contribuente che documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà, avrà subito la possibilità di dilazionare il pagamento in massimo 120 rate mensili. Sotto quella soglia invece è previsto aumento progressivo delle rate ogni biennio: per chi “documenta” la situazione di difficoltà è previsto un minimo di rate crescente (che aumenta ogni due anni, da 85 a 97 a 109) e un massimo sempre di 120 rate. Mentre per il contribuente che semplicemente “dichiara” di trovarsi in situazione di difficoltà, l’aumento parte da 84 rate mensili nel 2025-26 aumentando progressivamente fino a un massimo di 108 rate nel 2029. Sarà il ministero dell’Economia a valutare – monitorando gli effetti delle nuove norme sui conti pubblici – se concedere le 120 rate dal 2031.

Dal prossimo anno le cartelle dovranno essere notificate al creditore entro 9 mesi dall’affidamento del carico. Arriva inoltre la possibilità di raggruppare i crediti per codice fiscale, con l’effetto di avere ad esempio in un’unica cartella tasse e multe. Interventi che puntano innanzitutto a “snellire” l’attuale magazzino del non riscossoe ed evitare che in futuro se ne crei un altro.

Le nuove misure, però, non convincono tutti. Con la cancellazione delle cartelle dopo cinque anni, osserva l’economista Carlo Cottarelli, “basterà resistere cinque anni per essere al sicuro”. Ora avremo pure il condono in automatico”.