Manovra, Giorgetti in Senato: “Accusato di austerità, ma è prudenza”

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nelle repliche al termine della discussione generale in Senato sulla Manovra ha dichiarato: “L'obiezione fondamentale che ho sentito nel dibattito è l'accusa al governo di attuare una politica di austerità. Questa politica di austerità io la traduco con il termine “prudenza”. “La nostra prudenza – ha aggiunto – non è affatto stagnante e della nostra prudenza beneficeranno i governi del futuro, anche i vostri”.

“E' finita un'epoca – ha osservato, citando la situazione dei tassi rispetto al passato – e noi siamo tenuti a maturare una fiducia, una credibilità all'esterno e per questo la politica prudente del governo si è mossa nella direzione di contenere per quanto possibile il livello dello spread”. “Non so se tutto questo passerà alla storia, so soltanto che grazie a questo tipo di politica l'Italia si presenta a testa alta in Europa e nel mondo”.
 
Giorgetti ha quindi difeso la tassa sui pacchi: “Ci sono anche i negozi fatti da persone, uomini e donne che di fronte a questa concorrenza non fair sono costretti a chiudere. Si è detto che sia una maggior tassazione a carico dei consumatori: no. Qualcuno, anche in Europa, ha capito che se non si faceva nulla, l'overcapacity di alcuni Paesi asiatici, con l'invasione di questi piccoli pacchi avrebbe distrutto anche con riflessi economici e sociali la rete del commercio. Non è solo una politica fiscale, io la rivendico, sono tra quelli che in Europa l'ha proposta”.

“Non è che la pressione fiscale sia tutta uguale – ha aggiunto poi Giorgetti –, c'è quella che aumenta sugli operatori finanziari, quella sì aumenta, e aumenta anche quella sui maggiori redditi di natura finanziaria. Però voglio sottolineare che noi – e l'Ocse l'ha puntualmente riscontrato -abbiamo concentrato tutti gli sforzi sui redditi dei lavoratori dipendenti prima fino 30mila, poi 40mila, poi 50mila, perché erano quelli in qualche modo vessati. Quei dipendenti, soprattutto con famiglia e figli a carico, quelli che hanno avuto maggiore attenzione da questo governo e che infatti hanno recuperato il fiscal drag”.  

Intanto il governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del maxiemendamento alla Manovra presentato in Aula al Senato. La richiesta è stata formalizzata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. La procedura inizierà oggi.

Una volta superato il voto del Senato, la Manovra verrà immediatamente trasmessa alla Camera dei Deputati. A Montecitorio la discussione generale inizierà il 28 dicembre, mentre il giorno successivo il governo porrà la questione di fiducia sul testo. La votazione finale è prevista per martedì 30. Entro il 31 dicembre deve avvenire l'approvazione definitiva, altrimenti scatta l'esercizio provvisorio, una condizione che il governo punta a evitare.