Manovra: per Boccia le fibrillazioni interne al governo non aiutano

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Nel giorno della manifestazione del centrodestra unito contro il governo, non si placano le polemiche interne al governo sulla manovra e i mal di pancia del M5s, che hanno portato il capo politico Luigi Di Maio a chiedere al premier Giuseppe Conte un vertice di maggioranza, in programma probabilmente per lunedì, per trovare un’intesa su Pos e partite Iva.

A rendere l’aria ulteriormente pesante, c’è poi il braccio di ferro avviato dai renziani su Quota 100 e, da oggi, anche su altri punti della manovra, come la sugar tax sulla quale Renzi e compagni annunciano emendamenti in Parlamento.

E oggi sulla legge di bilancio interviene, anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che, dal convegno dei Giovani Imprenditori a Capri, afferma: “Le fibrillazioni interne al governo non aiutano in generale. Preferiremmo che questo governo, invece che dibattere a mezzo stampa, dibattesse al suo interno e definisse una linea comune di direzione del Paese. Questo potrebbe aiutare la serenità del mondo dell’economia”.

“Siamo contro l’evasione, è una concorrenza sleale – prosegue Boccia – ma occorre certezza di diritto:le manette arrivano dopo le sentenze non prima”. Quanto alla soglia dei contanti,dice che si deve agire “in chiave europea”. Boccia,presente al convegno dei Giovani Industriali, è critico anche sulla tassa sulla plastica e sulla sugar tax perché “invece di penalizzare i comportamenti penalizzano i prodotti”.

Dalla Leopolda in corso a Firenze invece, arrivano le critiche di Italia Viva al presidente del Consiglio e al Pd, definito “il partito delle tasse e delle tessere”. Il coordinatore Ettore Rosato sottolinea la sintonia di intenti tra il partito di Renzi e i 5S: “Conte tenga conto delle voci che arrivano dalla maggioranza”, afferma. “Ci sono due forze delle maggioranza”, Italia Viva e M5S, “che pongono dei temi condivisi” sul no all’aumento delle tasse e sulle risorse per la famiglia, “vanno ascoltate”. Sulla stessa linea anche Maria Elena Boschi: “Nessun ultimatum al governo, ma proposte sì. Non possono chiederci di essere silenti”.