Mes, trovato l’accordo all’Eurogruppo ma la maggioranza si divide

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L’Eurogruppo ha trovato un accordo definitivo sul Mes.

Il Mes consentirà agli Stati che ne faranno richiesta di accedere a finanziamenti agevolati a condizione che siano usati per le spese sanitarie e di prevenzione supplementari, dovute alla pandemia di Covid-19.

Scadenza dei prestiti a dieci anni, tasso annuale a 0,1%, costo una tantum di 0,25% e costo annuale di 0,005%: queste le caratteristiche della nuova di linea di credito del Mes dedicata alla pandemia. Le richieste potranno essere fatte fino alla fine del 2022, ma la scadenza può essere estesa.

Nelle conclusioni dell’Eurogruppo si legge: “Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, in modo coerente con il coordinamento fiscale e di bilancio, e il quadro di sorveglianza, compresa la flessibilità delle regole Ue”. Poi i ministri spiegano che la sorveglianza e il monitoraggio dovrebbero essere commisurati alla natura dello shock simmetrico causato dal Covid-19, ovvero “l’intensità” della sorveglianza sui conti dovrebbe essere commisurata e proporzionata alla severità delle difficoltà finanziarie incontrate e dovrebbe tenere in considerazione la natura dell’assistenza finanziaria ricevuta. Il Mes attuerà il sistema di allerta rapido per assicurare una puntuale restituzione degli aiuti.

E intanto in Italia la maggioranza si divide: il capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci ha dichiarato: “L’accordo dell’Eurogruppo sul Mes rispecchia i requisiti che il Governo italiano ha posto con forza in queste settimane. L’unica condizione è quella della spesa sanitaria. Con questa premessa, credo sia auspicabile usare i 37 miliardi previsti”.
Per il movimento 5 stelle invece il Mes è inadeguato: Luigi Di Maio ha detto: “Si decide se c’è la volontà politica di stare insieme e fondare il progetto europeo sulla solidarietà, oppure pensare ognuno per sé e lasciare qualche prestito privilegiato a qualche Paese. Io sogno un’Europa che pensi ai prossimi 20 anni tutti insieme, 27 Paesi che pensano al loro futuro mettendo insieme energie, idee e risorse”. Il premier Conte intanto rilancia: “Servono Recovery Fund da almeno un trilione di euro”.
E poi c’è la Lega che continua a ritenere quella del Mes una strada pericolosa e priva di certezze: “Il Mes non è un regalo, sono soldi dati in prestito, da restituire a precise condizioni scelte a Bruxelles e non in Italia” ha così sottolineato Salvini.