Moody’s rivede da negativo a stabile l’outlook dell’Italia. Rating fermo a ‘Baa3’

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Lieve miglioramento per l’economia italiana almeno secondo l’agenzia di rating Moody’s che ha rivalutato l’outlook per il nostro Paese da negativo a stabile lasciando però immutato il rating a ‘Baa3’. Evitato dunque il taglio alla valutazione che avrebbe portato l’Italia al cosiddetto livello “junk”, ovvero “spazzatura”.

Secondo il giudizio dell’agenzia: “I livelli di debito dell’Italia resteranno elevati. Ridurre il deficit nei prossimi anni sarà essenziale per la futura traiettoria del debito dato il differenziale fra la crescita nominale e i tassi di interesse tornerà negativo nel 2025, richiedendo all’Italia un surplus primario per stabilizzare il debito”.

Proprio sul debito Moody’s precisa: “il debito pubblico diminuirà nel 2023 a causa della crescita nominale ancora forte e della riduzione del deficit”. L’agenzia prevede un rapporto debito/PIL sarà al 140,3% nel 2023, in calo rispetto al 141,7% nel 2022, ma con circa 6 punti percentuali in più rispetto a prima della pandemia. “Il debito rimarrà sostanzialmente stabile intorno a questo livello fino alla fine di questo decennio” continua l’agenzia secondo cui i costi per interessi assorbiranno l’8,1% delle entrate nel 2023, rispetto all’8,9% nel 2022 a causa dei minori pagamenti sul debito legato all’inflazione, per poi aumentare fino a raggiungere il 9,7% entro il 2027, tornando sostanzialmente ai livelli del 2013.

L’agenzia ha quindi sottolineato che nella valutazione non sono inclusi gli introiti derivanti dalle privatizzazioni, che rappresentano quindi una fonte di potenziale, anche se limitata, sovraperformance rispetto allo scenario di base.

Per Moody’s il Pnrr è “l’opportunità che capita una volta in una generazione per rafforzare la crescita e attuare riforme specifiche”. Per l’Italia i rischi di credito – scrive l’agenzia di rating – associati con una inefficiente esecuzione delle politiche macroeconomiche sono significativi perché è il paese Ue più a rischio che il differenziale tassi di interesse-crescita metta in moto una dinamica avversa del debito”. “Avevamo anticipato alcune difficoltà nell’attuazione del Pnrr – aggiunge Moody’s -. Comunque i ritardi nello sborsare la terza rata dei fondi Ue e le significative revisioni proposte, rivelano debolezze maggiori”, di quanto Moody’s aveva previsto.

Giorgetti: “stiamo operando bene per il futuro dell’Italia”. “Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moody’s e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento”.