Stop al superbonus per le imprese. Si teme per quello al 110% per l’efficientamento energetico

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Stop al superbonus per le imprese. Si tratta dell’agevolazione che consentiva di cedere i crediti d’imposta maturati dalle imprese, per attuare investimenti in beni strumentali previsti dal piano Transizione 4.0. L’altolà è arrivato dalla Ragioneria dello Stato, secondo cui mancano le coperture. Per questo il Parlamento è stato costretto a modificare il maxiemendamento al dl Sostegni.

All’inizio il M5S ha alzato gli scudi, minacciando la crisi. Ma poi lo strappo è stato ricucito, con la promessa del Governo di aprire un tavolo in vista dell’approvazione del Sostegni bis che dovrebbe arrivare la prossima settimana.

Lo stop al “superbonus imprese” non è comunque piaciuto alle categorie coinvolte. “E’ un segnale sconfortante”, ha commentato Confagricoltura. Ma non è stata l’unica tagliata. La Ragioneria ha chiesto lo stralcio di tutte le norme che prevedevano la cessione del credito, ovvero i bonus che riguardano l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati per chi stia ristrutturando casa, sia le agevolazioni per la costruzione di autorimesse o posti auto. La Ragioneria ha anche sollevato dubbi sulla proroga sine die delle concessioni per gli ambulanti.

Questi tagli gettano ombre anche sul Superbonus al 110% per l’efficientamento energetico. I tecnici temono infatti la possibile riclassificazione da parte di Eurostat dei crediti fiscali e sostengono che gli effetti finanziari potrebbero “essere particolarmente significativi”.

E non arriverà questa settimana il nuovo decreto Sostegni bis, che dovrà decidere come destinare i 40 miliardi di aiuti per famiglie ed imprese ancora alle prese con la crisi generata dalla pandemia di coronavirus. L’approdo in Consiglio dei ministri è slittato a causa dei numerosi nodi ancora da sciogliere. Il Pd chiede ad esempio di inserire un “pacchetto turismo”, con la Lega che insiste per innovare il meccanismo e dare un ristoro più mirato, in particolare a chi ha chiuso per le misure anti-contagio. I sindacati invece, intensificano il pressing sul governo per ottenere una ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino a ottobre, in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali.