Altra ditta di confezioni in modalità “apri e chiudi” stanata dalla Guardia di Finanza

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Un sopralluogo in una delle sedi oggetto di indagine

Stavolta a finire sotto indagine è la ditta individuale “Confezioni Sonia di Jin Yingdi”, con laboratorio a Bassano del Grappa, con forti sospetti di rientrare nella rete illecita del cosiddetto “apri e chiudi”. Con circa 275 mila euro di potenziale addebito da parte dello Stato per le mancate contribuzioni dovute.

Si tratta di un più che noto sistema finalizzato alla frode erariale, quasi sempre gestito da famiglie di nazionalità cinese almeno in provincia di Vicenza e che la Guardia di Finanza vicentine intende annientare assestando un nuovo colpo alla base.

Una serie di incongruenze sarebbero emerse dalle carte contabili dell’attività tessile, dopo una segnalazione raccolta dai finanzieri bassanesi che hanno operato quindi una serie di controlli incrociati con banche dati, fatture emesse e documenti di fornitori e clienti. Dal complicato quadro generale è emerso infine che per il solo anno 2018 “Confezioni Sonia” aveva trascritto e contabilizzato fatture oggettivamente inesistenti – secondo l’indagine della GdF – per un valore imponibile complessivo pari a 268.600 euro (per circa 60 mila euro di Iva). Tutte le ditte coinvolte nei traffici sono risultate essere di proprietà di titolari cinesi in affari in Italia.

Altre irregolarità analoghe sono state evidenziate dalle Fiamme Gialle anche per gli anni d’imposta 2016, 2017 e 2019, dopo un primo accertamento che riguardava la sola annata precedentemente esposta, aggiungendo una quota di redditi non dichiarata al fisco di circa 7 mila euro. In totale, secondo i calcoli relativi al quadriennio in esame, tra Iva, Irap e Irpef il conteggio dei contributi non versati sforerebbe i 400 mila euro.

Il comando provinciale, sulla base del fascicolo d’indagine e della documentazione fiscale raccolta in merito agli approfondimenti sulla ditta considerata inadempiente e delle aziende collegate, ha chiesto al procuratore di Vicenza l’autorizzazione per procedere al sequestro preventivo dei beni. Una misura necessaria per tutelare le casse pubbliche.