Patto tra Ulss 4 e aziende per nuove tecnologie. Zaia: “L’ospedale di Santorso non è di serie B”

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L'ingresso dell'ospedale di Santorso

Un accordo tra l’azienda sanitaria dell’Alto Vicentino e un gruppo di imprenditori privati per migliorare la strumentazione dell’ospedale di Santorso e delle strutture locali dell’Usl 4: dalla chirurgia mininvasiva ai servizi oncologici. Il protocollo è stato firmato questa mattina tra il commissario dell’azienda sanitaria Giorgio Roberti e Gianluigi Filippi, in rappresentanza di un gruppo di imprenditori locali, con l’applauso del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, arrivato a Santorso per allontanare i timori che, con la fusione dell’Ulss Bassanese con quella dell’Alto Vicentino attesa a brevissimo, i rapporti di forza pendano a favore della prima.

“Oggi sono qui per partecipare ad un’iniziativa benemerita come la collaborazione tra la sanità dell’Alto Vicentino e l’imprenditoria privata locale, ma anche per sfatare certe dicerie che circolano: la nostra programmazione sanitaria offre spazi di crescita per tutti gli ospedali. Santorso non sfugge a questa logica, non è e non sarà mai in serie B. Siete e dovete sentirvi in serie A, come tutti gli altri, con le stesse potenzialità di crescita e di valorizzazione delle eccellenze”.

Riferendosi agli investimenti sinora effettuati, 15 milioni di euro, di cui 6 dal 2013 ad oggi, Zaia ha aggiunto che “gli investimenti continueranno, secondo una logica e una programmazione che abbandona l’approccio analogico e superato, secondo il quale solo i posti letto qualificano una struttura, e guarda all’innovazione tecnologica, a macchinari moderni, alla digitalizzazione, alla robotica, alla telemedicina. Sono nuovi strumenti che, messi nelle sapienti mani dei nostri insostituibili sanitari, garantiscono cure all’avanguardia, specificità e precisione delle diagnosi, chirurgia sempre meno invasiva, guarigioni più veloci e meno giorni di ricovero”.

L’accordo siglato prevede che sia l’Ulss 4 a elaborare delle proposte progettuali da sottoporre agli imprenditori per valutarne assieme contenuti e costi. Tra i settori sui quali l’azienda sanitaria sta concentrando l’attenzione, che potrebbero essere i primi oggetto di collaborazione, ci sono la chirurgia mininvasiva e i servizi oncologici.