Identificati e denunciati i cinque artefici di una rissa di fine giugno. Fu esploso un colpo

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Carabinieri al lavoro nei servizi notturni (immagine d'archivio)

I carabinieri hanno individuato i presunti responsabili di una violenta rissa avvenuta lo scorso 26 giugno a Barbarano Mossano: almeno in cinque persone parteciparono a una zuffa in strada, in via Perosi. Venne sparato anche un colpo di pistola in una serata di agitazione collettiva, segno che qualcuno dei sospettati deteneva un’arma da fuoco, poi ritrovata a seguito di una perquisizione. A essere identificati cinque individui di nazionalità rumena, tra cui due fratelli residenti nel Bassovicentino: il più giovane di 18 anni, i più “anziani”, si fa per dire, di 31 e 33.

Quattro le denunce per il reato di rissa, notificate a un 31enne di Veggiano (G.F. le iniziali) e un 31enne di Saccolongo (I.F.I.) e un 18enne (G.A.L.), residente nel Basso Vicentino proprio a Barbarano Mossano, tutti e tre originari della Romania. Ad aggiungersi al terzetto anche un 21enne domiciliato a Rovolon (E.C.). Ancora più grave la posizione del fratello maggiore del più giovane dei fermati, il rumeno G.L. di 33 anni, accusato di possesso di
documenti di identificazione falsi, minaccia aggravata e detenzione di sostanza stupefacente (per uso personale).

Nel corso di una calda serata, lo scorso 26 giugno 2019, una pattuglia di carabinieri partì dalla stazione locale – e dalla caserma di Sossano a supporto dei colleghi – alla volta del luogo della rissa a cielo aperto su segnalazione di più cittadini allarmati dal chiasso inopportuno. Nel frattempo il gruppetto si era dileguato all’avvicinarsi delle sirene, ma grazie alla testimonianza di alcune persone presenti i militari sono riusciti ad individuare i due consanguinei rifugiati nella loro abitazione attigua.

La perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire nella disponibilità del più maturo dei due una pistola scacciacani completa e 28 cartucce (verosimilmente quella utilizzata durante la rissa), una pistola a pallini, una patente di guida italiana intestata al medesimo risultata del tutto fasulla, un bilancino di precisione, due trita marijuana contenenti 0.15 grammi della medesima proibita. Da qui non è stato difficile per gli inquirenti risalire agli altri balordi azzuffatisi pochi minuti prima, grazie alle testimonianze anche di altri cittadini che hanno collaborato con le forze di pubblica sicurezza.