A Bruxelles è il giorno dei vertici di G7, Nato e Ue. Draghi: “pronti a inasprire le sanzioni”

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La Nato continua a destreggiarsi tra sostegno all’Ucraina in tutti i consessi internazionali e tentativo di evitare una terza guerra mondiale. L’Alleanza Atlantica riunita oggi a Bruxelles, ha deciso di “fornire più assistenza all’Ucraina, anche dal punto di vista militare”, come ha dichiarato il segretario Nato Stoltenberg. Tra le armi fornite: “armi anticarro, difese antimissili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci. Gli alleati poi assisteranno l’Ucraina con aiuti finanziari e umanitari”.

Tuttavia Jens Stoltenberg – il cui mandato, in scadenza, è stato esteso fino a settembre del 2023 – si è detto anche preoccupato dal fatto che la Russia stia “cercando di creare una sorta di pretesto accusando l’Ucraina, gli Usa e gli alleati della Nato prepararsi ad usare armi chimiche e biologiche“. Mosca proprio oggi, ha fatto circolare voci, secondo cui 30 laboratori utilizzati per lo sviluppo di armi biologiche sono stati localizzati in 14 siti in Ucraina. La Casa Bianca dal canto suo, ha annunciato la creazione di piani di emergenza nel caso in cui la Russia dovesse usare armi chimiche, biologiche o nucleari.

Draghi: “Nato e G7 pronti a inasprire le sanzioni”. Per il presidente del Consiglio italiano quella emersa è una straordinaria collaborazione su diversi fronti. Innanzitutto c’è stata un’unità straordinaria degli alleati nel condannare l’aggressione dell’Ucraina” ed è emersa la disponibilità a “inasprire le sanzioni se necessario” poiché “hanno effetti straordinari sull’economia russa che è indebolita. Dobbiamo essere fermi” ma al tempo stesso “cercare disperatamente la pace”.

Quindi Draghi ha confermato il ‘No’ unanime ad una ‘no-fly zone’ sull’Ucraina, mentre sul fronte degli energetici è stata confermata la collaborazione di Canada e Usa per le forniture di gas liquido.

Sui profughi Draghi ha aggiunto: “I numeri dei profughi stanno crescendo in modo impressionante, da noi circa 70mila, in Polonia milioni, in Romania 3- 4centomila, il dramma umanitario deve essere affrontato al livello non solo europeo ma mondiale, in sede Onu”.

L’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la risoluzione proposta dagli occidentali sulla situazione umanitaria in Ucraina che chiede “l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili”, l’accesso umanitario e la protezione dei civili stessi, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari. Sono stati 140 i Paesi che hanno votato a favore, 5 i contrari e 38 gli astenuti.

La situazione sul campo. Al momento le posizioni sono in stallo. Le truppe russe mantengono le loro posizioni sui tre fronti dell’offensiva e non si segnalano avanzamenti significativi. Proseguono i bombardamenti sulle città ucraine, con pesanti perdite fra la popolazione civile. Secondo l’ultimo bilancio dell’Onu, in un mese di conflitto, dall’attacco russo contro l’Ucraina del 24 febbraio, l’Ufficio dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani ha registrato un totale di 1.035 vittime e 1.650 feriti tra i civili, ma si ritiene che le cifre effettive siano “considerevolmente più elevate”. Kiev ha quindi denunciato le continue deportazioni verso la Russia dei civili, tra cui almeno 6mila abitanti di Mariupol, per usarli come ostaggi. Oggi primo scambio di prigionieri per volere del presidente Zelensky.