L'inviato Usa Steve Witkoff incontrerà questo fine settimana a Berlino i leader europei e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un appuntamento cruciale mentre la Casa Bianca spinge per un accordo che ponga fine alla guerra con la Russia entro la fine dell'anno. La decisione di inviare Witkoff sottolinea l'accelerazione degli sforzi per ridurre le divergenze tra Kiev e Washington sui termini dell'accordo.
Intanto da Bruxelles via libera al congelamento indeterminato degli asset russi: 25 i Paesi che hanno votato a favore, no da Ungheria e Slovacchia. Freddo il sì di Roma, che fa mettere a verbale (con Belgio, Bulgaria e Malta) il no all'utilizzo dei fondi in vista del Consiglio europeo. L'Italia sta infatti sostenendo il Belgio nel dire 'no' al piano dell'Ue per utilizzare in favore dell'Ucraina 210 miliardi di euro di beni statali russi congelati nelle banche europee. Secondo un documento interno Roma si è unita a La Valletta e a Sofia, oltre che al governo belga, per chiedere alla Commissione europea di trovare una soluzione alternativa.
Sul fronte interno numerosi attacchi russi ai settori energetici ucraini. Il presidente Zelensky su Telegram ha scritto: “Tutti i servizi necessari stanno lavorando per ripristinare l'approvvigionamento elettrico e idrico nelle nostre comunità colpite dall'attacco notturno della Russia. Ancora una volta, l'attacco principale ha colpito il nostro settore energetico, il sud del Paese e la regione di Odessa. Due persone sono rimaste ferite nella regione di Odessa. Più di una dozzina di strutture civili sono state danneggiate in tutto il Paese. Migliaia di famiglie rimangono attualmente senza elettricità dopo gli attacchi notturni”.
Poi rinnova Zelensky manda un messaggio all’Occidente: “È importante che tutti ora vedano cosa sta facendo la Russia: ogni passo che compie nel terrore contro il nostro popolo, tutti i suoi attacchi, perché chiaramente non vogliono porre fine alla guerra. Il loro obiettivo è ancora quello di distruggere il nostro Stato e infliggere il massimo dolore al nostro popolo. Ecco perché abbiamo bisogno di supporto in tutto ciò che contribuisce a proteggere vite umane e a porre fine a questa guerra: rafforzare le difese aeree e i nostri soldati al fronte, aumentare le nostre capacità a lungo raggio e intensificare la pressione sulla Russia. Affinché tutti i nostri sforzi diplomatici diano risultati, è necessario esercitare pressione su l'aggressore affinché ponga fine alla guerra che ha iniziato. Ringrazio chiunque comprenda questo e sia pronto ad aiutare”.