Corte Usa blocca i dazi di Trump. Elon Musk ufficializza dimissioni

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Una corte federale americana, la Us Court of International Trade, blocca temporaneamente i dazi voluti da Donald Trump, definendoli illegali e stabilendo che il presidente non ha l’autorità di imporre tariffe globali.

Immediata la replica della Casa Bianca che ha annunciato il ricorso in appello contro questo provvedimento. “Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale. Il Presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America”, ha affermato, commentando la svolta, un portavoce della Casa Bianca. Lo scontro giudiziario potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema.

I tre giudici della corte federale americana hanno indetto tale provvedimento a seguito di un’iniziativa del gruppo Liberty Justice Center in rappresentanza di cinque piccole imprese, come Vos Selections, che hanno denunciato di essere state danneggiate dai dazi e da dodici stati americani, Oregon in testa. Il 2 aprile scorso Trump ha infatti annunciato i “dazi reciproci” per poi decidere alcuni giorni dopo per una pausa di 90 giorni, lasciando però in vigore le misure tariffarie “universali” al 10% sulla maggior parte delle merci in arrivo negli Usa. Il tycoon si è mosso invocando l’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa), che dà al presidente l’autorità di agire in risposta a minacce straordinarie. Ma la legge, evidenzia la Cnn, non include alcun riferimento a dazi tra le possibili misure a disposizione di un presidente in nome dell’Ieepa, citato da Trump anche in relazione ai dazi al 20% sulle merci cinesi e al 25% su molti beni in arrivo da Messico e Canada collegati al dossier fentanyl.

Intanto Elon Musk ha ufficializzato le sue dimissioni. “Ora che il mio periodo in qualità di Special Government Employee si avvia a conclusione, vorrei ringraziare il presidente Trump per l’opportunità di ridurre gli sprechi”, ha scritto in un post su X, riferendosi all’incarico che prevede un tempo massimo di 130 giorni. La missione del Doge non farà che rafforzarsi nel tempo, diventando uno stile di vita nel governo”, ha aggiunto con toni ben diversi rispetto all’intervista alla Cbs in cui si è detto “deluso” dalla nuova legge di bilancio voluta da Trump. Molti analisti attribuiscono la decisione di Musk alla disastrosa situazione finanziaria di Tesla che in questo primo trimestre ha avuto un calo del 71% del reddito netto anno su anno.