G20 Bali, Zelensky: “Mosca cessi le minacce nucleari”. Meloni: “Impatto guerra devastante”

Il momento di fermare la guerra distruttiva della Russia in Ucraina è arrivato. Lo ha ribadito  Volodymyr Zelensky intervenendo in videocollegamento al G20 di Bali.  Ma a Kiev – ha specificato il presidente ucraino – deve essere offerta la possibilità di una pace giusta, senza compromessi per la sua sovranità. Zelensky ha anche detto che davanti agli occhi di tutto il mondo la Russia ha trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhia “in una bomba radioattiva che può esplodere in qualsiasi momento”. Quindi ha chiesto di premere su Mosca affinché “abbandoni le minacce nucleari”. E ha avvertito: “Se la Russia non metterà in campo azioni concrete per arrivare alla pace significa che vuole ingannare il mondo e congelare la guerra”. Ieri la visita di Zelensky a  Kherson, città liberata dai russi dov'è intanto anche arrivato il primo convoglio umanitario delle Nazioni Unite con rifornimenti per aiutare la popolazione. ” E' l'inizio della fine della guerra. Siamo pronti per la pace” ha detto il presidente ucraino.

Dal G20 è arrivata la condanna dalla maggior parte dei membri per il conflitto militare in Ucraina. I leader hanno sottolineato che la guerra “sta causando immense sofferenze umane e esacerbando le fragilità esistenti nell'economia globale”.

A Bali è intervenuta anche la premier italiana Giorgia Meloni, unica donna a ricoprire l'incarico di capo del governo: “L'impatto della guerra è devastante per l'economia, servono scelte coraggiose” ha detto la presidente del consiglio aggiungendo: “Nessuno avrebbe pensato che si sarebbe arrivati a questo, con la guerra, la crisi alimentare e l'emergenza energetica. Ma non abbiamo permesso a nessuno di intimidirci”. Quindi il monito: “Non si usi l’energia come arma”.

Bilaterale, a margine del G20, tra Xi Jinping ed Emmanuel Macron. Il presidente cinese ha assicurato all'omologo francese di volere un cessate il fuoco in Ucraina ma che vanno “create le condizioni per fermare la guerra”.