G20 in Brasile: i nodi da sciogliere sono soprattutto quelli relativi alla geopolitica

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È in programma lunedì e martedì prossimi a Rio de Janeiro, in Brasile il G20. Per la premier Giorgia Meloni sarà uno degli ultimi summit internazionali a cui prenderà parte nella doppia veste di premier e di presidente di turno del G7. Il vertice a Rio de Janeiro del 18-19 novembre è anche il primo che vede riuniti i principali leader del mondo dopo la vittoria di Donald Trump.

A precedere il summit sempre a Rio de Janeiro si è tenuta la prima edizione del G20 Social Summit, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della società civile nei processi decisionali e nelle urgenze globali. In questa occasione, per la prima volta nella storia del G20, anche gli abitanti delle favelas brasiliane hanno potuto far sentire la propria voce, consegnando un documento al presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

Intanto, prosegue il lavoro negoziale degli sherpa per presentare una Dichiarazione finale condivisa, soprattutto sui dossier di geopolitica, ma anche su altri punti in agenda: sicurezza alimentare, debito e tassazione internazionale, clima ed energia, empowerment femminile e intelligenza artificiale.

I nodi da sciogliere sono soprattutto quelli relativi alla geopolitica, in particolare sulla guerra in Medio Oriente e in Ucraina. Per quanto riguarda quest’ultima, dopo la telefonata tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin, c’è stata la dichiarazione congiunta dei leader del G7 che, su iniziativa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha ribadito il “sostegno fermo e duraturo” a Kiev “per tutto il tempo necessario”. “La Russia – viene evidenziato nella nota – resta l’unico ostacolo ad una pace giusta e duratura. Il G7 conferma il proprio impegno a imporre gravi costi alla Russia attraverso sanzioni, controlli sulle esportazioni e altre misure efficaci. Restiamo uniti con l’Ucraina”.

Gli appuntamenti del vertice. Il G20 sarà scandito in tre sessioni divise in due giorni. Le prime due, lunedì, saranno dedicate alla lotta alla fame e alla povertà e alla riforma della governance internazionale; la terza e ultima sessione, martedì mattina, si concentrerà invece sullo sviluppo sostenibile e la transizione energetica.