Guerra in Ucraina, incontro Macron e Xi Jinping: “ No al nucleare, promuovere colloqui di pace con Mosca”

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La guerra in Ucraina giunge al 407 esimo giorno. Il presidente francese Emmanuel Macron è volato in Cina per incontrare il presidente Xi Jinping. Nei colloqui è stato ribadito da entrambi il forte “No” all’uso del nucleare, Macron inoltre ha detto di contare su Pechino per riportare la Russia alla ragione, perché Pechino può avere un ruolo vitale per la pace.

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, avverte la Cina: “Le spedizioni di armi dalla Cina alla Russia nuocerebbero significativamente ai rapporti tra Bruxelles e Pechino, perché assistere un aggressore sarebbe contrario al diritto internazionale. La von der Leyen ha inoltre riferito al presidente Xi Jinping che la Cina ha la responsabilità di usare la sua influenza nei confronti della Russia e l’Ue conta su di lui per farlo.

La Cina da parte sua insiste nel promuovere i colloqui di pace e una soluzione politica ed esprime la propria disponibilità a collaborare con la Francia per invitare la comunità internazionale a mantenere una moderazione razionale ed evitare di intraprendere azioni che possano aggravare la crisi o portarla fuori controllo. Il presidente Xi Jinping ha sottolineato che bisogna rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, astenersi dall’attaccare civili e strutture civili e proteggere donne, bambini e altre vittime di conflitti.

Mosca però intanto boccia la mediazione di Pechino: il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov risponde alle le recenti dichiarazioni del presidente francese Macron, secondo il quale gli sforzi di Pechino potrebbero aiutare a risolvere pacificamente la crisi ucraina: “La Cina ha un potenziale di mediazione molto efficace e impressionante ma la situazione con l’Ucraina è ancora difficile e per ora non ci sono prospettive per una soluzione pacifica”.


Il presidente russo Putin ha poi dichiarato che adesso un obiettivo delle truppe di Mosca è quello di spingere i soldati ucraini a una distanza tale che non possano provocare nessun danno e assicurare che non ci siano più bombardamenti nel Donbass, la regione del sud-est dell’Ucraina in parte occupata dai militari russi.

Il consigliere del presidente ucraino Zelensky su Twitter ha invece scritto: “La base per un vero negoziato con la Federazione Russa è il ritiro completo dei gruppi armati russi oltre i confini riconosciuti internazionalmente dall’Ucraina nel 1991. Compresa la Crimea. Non c’è alcuna questione di concessioni territoriali o di contrattazione dei nostri diritti sovrani”.