Raid israeliano su Rafah: Hamas interrompe i negoziati. Sparatoria al confine con l’Egitto

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Israele continua a bombardare Rafah mettendo di nuovo in discussione i negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza. In un attacco aereo su una tendopoli nell’area di Tal as-Sultan, Tel Aviv ha provocato decine di vittime, 45 secondo il bilancio provvisorio del ministero della Sanità di Hamas. Trentaseimila i palestinesi uccisi in oltre sette mesi di guerra. Alcune ore dopo l’attacco Hamas ha fatto sapere ai mediatori dell’Egitto, del Qatar e degli Usa che non parteciperà ai negoziati per un accordo di tregua e scambio di ostaggi a causa del raid israeliano a Rafah. Lo hanno riferito fonti della fazione islamica ad Haaretz.

L’Onu chiede a Israele un’indagine “approfondita e trasparente” sui civili uccisi a Rafah e di “adottare misure immediate per proteggere meglio i civili”.  Il presidente francese Emmanuel Macron si dice “indignato” per quanto accaduto e invita alla cessazione di “queste operazioni” appellandosi “al rispetto del diritto internazionale e al cessate il fuoco immediato”. L’ alto rappresentante Ue Josep Borrell si dice “inorridito” per gli attacchi israeliani a Rafah” mentre la Germania parla di un “probabile errore”definendo ”il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale”.

Si scalda anche il fronte con l’Egitto. Un soldato egiziano è morto durante uno scontro a fuoco tra truppe israeliane ed egiziane nei pressi del valico di Rafah. Secondo Israele, stando a quanto riporta il Jerusalem Post, sono stati gli egiziani ad aprire il fuoco per primi provocando la risposta delle truppe di Tel Aviv. Colloqui per l’immediato chiarimento dell’incidente sono in corso con l’Egitto.

Il M5S alla Camera ha intanto depositato una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina. La mozione impegna il governo non solo al formale riconoscimento dello Stato di Palestina, ma ad assumere una posizione chiara in sede internazionale censurando l’astensione dell’Italia del 10 maggio scorso. “Meloni non può più nascondere la testa sotto la sabbia”, dicono fonti del Movimento facendo sapere che il gruppo chiederà l’immediata calendarizzazione alla Camera nella conferenza dei capigruppo prevista per domani.