Medio Oriente: raid su Rafah. Martedì nuovi colloqui al Cairo

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Hamas afferma di non aver ricevuto alcuna nuova proposta dai negoziatori prima della ripresa dei colloqui per il rilascio degli ostaggi e un accordo di tregua temporanea, e afferma di rimanere fermo nella sua posizione che chiede una “sospensione permanente e completa” delle operazioni militari israeliane “in tutta la Striscia di Gaza”. Secondo il funzionario del gruppo terroristico, Izzat al-Rishq, il primo ministro Benjamin Netanyahu starebbe perdendo tempo per continuare la guerra, e aggiunge: “Il tempo sta scadendo”.

La dichiarazione arriva dopo che il capo del Mossad David Barnea è tornato in Israele ieri dopo un incontro a Parigi con i principali mediatori statunitensi e del Qatar, nel corso del quale Barnea ha accettato di riavviare i negoziati e ha presentato l’ultima proposta di Israele. Il gabinetto di guerra israeliano dovrebbe riunirsi questa sera per discutere un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Secondo una fonte egiziana i negoziati per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas riprenderanno martedì. La stessa fonte ha aggiunto che i negoziati si svolgeranno al Cairo.

L’artiglieria e l’aviazione israeliana hanno bombardato ancora nella notte Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, nonostante la richiesta della Corte internazionale di Giustizia dell’Aja di cessare le operazioni militari nell’area. I bombardamenti hanno colpito Rafah, la città di Deir al-Balah nel centro della Striscia, Gaza City e il campo profughi di Jabalia nel nord dell’enclave palestinese.

Secondo il quotidiano israelian Haaretz i razzi sulla zona centrale di Israele sono stati lanciati da Rafah nel sud di Israele. Ynet ha aggiunto che le Brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno rivendicato l’attacco. Le sirene di allarme per razzi da Gaza stanno risuonando nella parte centrale di Israele. Lo ha fatto sapere l’esercito. Su Tel Aviv – ha constatato l’Agenzia Ansa sul posto – si sono udite esplosioni in cielo probabilmente dovute all’intercettazione dell’Iron Dome. Erano mesi che non succedeva.

È intervenuta parlando del conflitto in Medio Oriente la premier Giorgia Meloni ospite di “In mezz’ora” su RaiTre: “Continuiamo a lavorare per il cessate il fuoco sostenibile, per il rilascio degli ostaggi, per scongiurare l’ingresso israeliano a Rafah. Bisogna rafforzare l’Autorità nazionale palestinese, fondamentale per costruire una prospettiva di pace. Tutta l’Italia deve essere molto fiera di quanto fatto in questi mesi. Penso anche che non dobbiamo aspettare per costruire una soluzione stabile e strutturale. Uno dei modi per far finire la crisi è iniziare a parlare subito della soluzione dei ‘due popoli e due stati'”.