Siria: l’Onu boccia la risoluzione russa. Arrivati gli ispettori Opac

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Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha bocciato la bozza di risoluzione proposta dalla Russia che “condannava l’aggressione contro la Siria da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, in violazione delle leggi internazionali e della Carta delle Nazioni Unite”. Il testo ha ottenuto solo 3 voti a favore (Russia, Cina e Bolivia), 8 contrari e 4 astenuti. Non è stato necessario il veto di Usa, Gran Bretagna e Francia.

Mosca aveva condannato fortemente l’attacco in Siria. L’attacco occidentale in Siria senza un mandato del Consiglio di sicurezza dell’Onu è una violazione del diritto internazionale: ha affermato il presidente russo Putin, citato dalla tv filo-Cremlino Russia Today. Putin ha definito l’attacco occidentale contro la Siria “un atto di aggressione” contro un Paese che sta combattendo il terrorismo sul suo territorio.

Il patriarca di Mosca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, ha discusso anche con Papa Francesco degli avvenimenti in Siria. Kirill ha affermato che la Chiesa ortodossa russa intende continuare il dialogo col Vaticano per “fermare lo spargimento di sangue in Siria”. “Abbiamo intrapreso questa iniziativa – ha detto Kirill ai giornalisti nella sua residenza a Peredelkino – consci che i cristiani non possono rimanere indifferenti di fronte a ciò che avviene in Siria. Il nostro è stato un chiaro dialogo di pace”.

Intanto è giallo sul coordinamento dell’attacco militare congiunto di Usa, Francia e Gran Bretagna sulla Siria. Il capo di Stato maggiore delle forze armate americane, Joseph Dunford, sostiene che Washington non ha avvertito in anticipo il governo russo degli attacchi, né ha comunicato gli obiettivi nel mirino, al di là delle normali comunicazioni sulla ‘deconfliction’. Tuttavia queste dichiarazioni si scontrano con quanto affermato dalla ministra della Difesa francese, Florence Parly, la quale ha dichiarato che “con gli alleati, abbiamo fatto in modo che i russi fossero avvertiti in anticipo”.

“Insultare il presidente della Russia è inaccettabile e inammissibile. Gli Stati Uniti, che posseggono il più grande arsenale di armi chimiche al mondo, non hanno il diritto morale di accusare altri Paesi”. Lo ha dichiarato l’ambasciatore russo negli Usa, Anatoli Antonov, commentando le dichiarazioni di Donald Trump sulla Siria. Lo riporta l’agenzia Interfax.

In Siria intanto sono arrivati gli ispettori dell’Opac, per vigilare sul rispetto dei trattati sulle armi chimiche. Il premier Paolo Gentiloni invoca soluzioni diplomatiche, conferma la linea italiana contraria a ogni intervento militare e auspica che non si inneschi una escalation. “Non è realistico pensare di sostituire Assad, ma va messo in condizione di non nuocere alla sua popolazione”, il commento del leader di Fi Silvio Berlusconi.