Trump rimanda le armi a Kiev e rievoca sanzioni a Mosca

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Dopo l’annuncio shock dei giorni scorsi su uno stop alle forniture militari americane, Kiev tira, in parte, un sospiro di sollievo. Donald Trump, infatti, ha promesso che le armi torneranno ad arrivare all’Ucraina che “deve difendersi”. Il tycoon ha parlato di ulteriori sanzioni alla Russia e ha accusato senza mezze misure il leader russo Vladimir Putin: “dice un sacco di stronzate, sta uccidendo troppe persone”. La retromarcia della Casa Bianca sulle armi è stata accolta con disappunto dal Cremlino, mentre nell’entourage di Volodymyr Zelensky regna ancora l’incertezza sull’effettivo contributo che arriverà da Washington: le scorte dei Patriot a disposizione del Pentagono sarebbero infatti ridotte all’osso.

Trump, nell’ultima telefonata con Zelensky, aveva già in parte rassicurato l’interlocutore sugli aiuti militari, spiegando che non era stato lui a decidere la sospensione delle forniture. Pare che lo stop alle armi a Kiev, che facevano parte del pacchetto approvato da Joe Biden, fosse stato deciso dal capo del Pentagono Pete Hegseth nell’ambito di una revisione delle scorte dopo i raid sui siti nucleari iraniani. E da quanto è emerso, agli Usa resterebbe a disposizione soltanto il 25% dei Patriot per tutti i loro piani militari. Al momento non è chiaro quanti di questi preziosissimi sistemi anti-missile arriveranno in Ucraina.

A Mosca la notizia delle nuove armi all’Ucraina è stata accolta nel gelo. E’ una strategia “non in linea con i tentativi di promuovere una soluzione pacifica” e che al contrario “favorisce in tutti i modi la prosecuzione delle ostilità”, ha sottolineato Dmitri Peskov. Il portavoce del Cremlino tuttavia non ha puntato il dito contro il presidente americano, sottolineando i suoi “sforzi per avviare un negoziato diretto tra Russia e Ucraina”.

L’Unione Europea, intanto, sta valutando l’istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina, dato che la guerra con la Russia non accenna a finire. Lo riferisce Bloomberg citando fonti vicine alla questione. L’importo potrebbe essere incluso nella proposta per il prossimo Bilancio Ue settennale, che dovrebbe essere presentato entro la fine del mese. Se approvato dagli Stati, il finanziamento inizierebbe a essere erogato nel 2028.