Ucraina, Zelensky: “A Severodonetsk si decide il destino del Donbass”. Draghi da Macron: focus su sostegno a Kiev

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Sono passati ormai 106 giorni dall’invasione russa in Ucraina e i combattimenti vanno avanti senza tregua. La situazione si fa sempre più drammatica. Un rapporto dell’Onu ha evidenziato che le condizioni di vita di milioni di persone sono drammaticamente peggiorate a causa del conflitto. Crescono crisi e povertà. “L’invasione russa deve finire. Ma finché ciò non accadrà, abbiamo bisogno di azioni immediate” ribadisce il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, secondo il quale bisogna “portare stabilità ai mercati alimentari ed energetici globali” e “rendere immediatamente disponibili risorse per aiutare i Paesi e le comunità più povere”.

E mentre nella città devastata di Mariupol vengono estratte decine di corpi dagli edifici distrutti in una ”carovana infinita della morte”, le forze russe hanno schierano altri 30 carri armati T-62 a Vasylivka, un villaggio a circa 35 chilometri a sud di Zaporizhzhia. La città di Severodonetsk è in gran parte occupata dai russi dove da giorni  si combatte “una battaglia molto feroce. Probabilmente una delle più difficili di questa guerra” come dichiarato da Volodymyr Zelensky. Qui, secondo il presidente ucraino, “si decide il destino del Donbass”.

Intanto incontro ieri all’Eliseo tra Emmanuel Macron e il premier Mario Draghi. Il presidente francese ha accolto capo del governo nel cortile d’onore del palazzo presidenziale, dove i due si sono scambiati un abbraccio e una stretta di mano. Palazzo Chigi riferisce che tra i temi affrontati durante l’incontro spiccano “gli sviluppi della guerra in Ucraina, il sostegno a Kiev e il rafforzamento dell’autonomia europea in materia di difesa e di energia, nell’ottica di una strategia energetica diversificata e di una minore dipendenza energetica dalla Russia”.

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha avuto invece un colloquio con l’omologo ucraino Oleksii Reznikov che ha detto di attendere dall’Italia il terzo pacchetto di assistenza alla sicurezza. Dal nostro Paese sono stati finora approvati due decreti interministeriali per l’invio di armamenti a Kiev.