Usa, elezioni di medio termine: con la vittoria in Arizona democratici verso il controllo del Senato

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Con la vittoria del senatore dell’Arizona Mark Kelly venerdì sera, i Democratici sono ad un solo passo dal mantenere il controllo del Senato degli Stati Uniti, mentre tutti gli occhi si rivolgono al vicino Nevada, dove la corsa al Senato sembra andare nella direzione dei Democratici. Per Joe Biden si tratterebbe di un importante successo in quanto con un Senato democratico, la sua agenda avrebbe maggiori chance di procedere senza troppi ostacoli.

Se invece dovessero essere i repubblicani ad aggiudicarsi la maggioranza, sarà con un margine molto più esiguo di quanto sperassero i leader del GOP. Quel risultato inaspettato ha già prodotto recriminazioni e ripensamenti nei confronti dei leader repubblicani, incluso il leader della minoranza alla Camera Kevin McCarthy, che sperava di uscire da questi conflitti con un chiaro mandato per diventare il prossimo leader della maggioranza della Camera.

La corsa al Senato del Nevada bloccata per mesi, alla fine potrebbe risultare determinante per l’equilibrio di potere nella camera alta. I democratici stanno anche difendendo un seggio in Georgia, dove il senatore democratico Raphael Warnock e il repubblicano Herschel Walker si affronteranno nel ballottaggio del 6 dicembre.

Le vittorie democratiche maturate ieri sera, hanno segnato un repentino capovolgimento di fortuna per un partito che sembrava essere in seri guai . I buono risultati di candidati come Kelly e Cortez Masto arrivano infatti nonostante i bassi indici di approvazione del presidente Joe Biden e soprattutto in un clima economico sfavorevole (con inflazione e prezzi elevati del gas).

Del resto queste elezioni di ‘mid term’ sono state influenzate da un mix complesso di avvenimenti, a partire dalla decisione della Corte Suprema di giugno di revocare il diritto all’aborto che ha fatto arrabbiare molti elettori in tutto il paese. A sfavorire i repubblicani anche le decisioni poco azzeccate di Trump di sostenere i candidati di estrema destra che gli erano fedeli, ma ritenuti troppo estremisti dagli elettori.