Voto Usa ancora in bilico, ma Biden recupera in Georgia e Pennsylvania

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Voto americano ancora in bilico. Neppure la terza nottata di spoglio delle schede ha portato ad un risultato. Il presidente uscente Donald Trump insiste sui brogli: “se si contano i voti legali vinco facilmente le elezioni. I sondaggi sono falsi e ridicoli. Non consentiremo che ci rubino le elezioni”. Poi il tycoon aggiunge che “La controversia legale sulle elezioni finirà alla Corte Suprema”.

Intanto lo staff di Joe Biden si dice sicuro della vittoria. “Nessuno ci porterà via la nostra democrazia. Né ora né mai. L’America è andata troppo avanti, ha combattuto troppe battaglie e ha sopportato troppo per lasciare che accada”, scrive su Twitter il candidato democratico alle presidenziali, Joe Biden, dopo l’intervento alla Casa Bianca di Donald Trump, che è tornato ad accusare i dem di brogli.

I servizi segreti Usa si preparano ad inviare rinforzi a Wilmington, in Delaware, il feudo elettorale di Joe Biden che, ha recuperato in Georgia e Pennsylvania e che presto, potrebbe raggiungere (e superare) il fatidico numero di 270 grandi elettori, che gli consentiranno di rivendicare la vittoria della Casa Bianca. Il team di uomini rafforzerà la ‘bolla’ protettiva già esistente attorno al candidato dem, che sembra intenzionato a rimanere ancora un altro giorno a Wilmington, dove oggi potrebbe fare un importante discorso.

I democratici Usa, stanno esortando chi ha votato via posta in Georgia a controllare se la loro scheda sia stata accettata o meno. In caso di rifiuto, perché non firmata o perché la firma non è stata considerata valida, l’errore si può correggere fino alle 17 di oggi (ora americana).

Cinque Stati decideranno il destino degli Usa: Nevada, Arizona, Georgia, Pennsylvania e North Carolina. La sfida dell’ultimo miglio si gioca su due piani: quello alle urne dove il candidato democratico, si è già aggiudicato 253 grandi elettori (o 263 se gli si assegna anche l’Arizona) sui 270 necessari; e quello legale, su cui sembra puntare tutto Trump, che per tutto il giorno ha denunciato su Twitter le frodi elettorali, e ha schierato la massima potenza di fuoco dei suoi avvocati per cercare di arginare l’ondata dei voti per posta che sembrano nella stragrande maggioranza finire nel forziere di Biden.

Disordini intanto in tutto il Paese, con lo schieramento della Guardia nazionale. Centinaia di persone hanno manifestato a Portland, così come a Seattle, contro il tentativo del presidente Donald Trump di bloccare le operazioni di spoglio in alcuni Stati chiave. A Detroit, in Michigan, sono invece scesi in piazza i sostenitori di Trump. A decine si sono diretti in un centro di conteggio dei voti gridando “Fermate il conteggio”. Scene simili in Arizona, dove manifestanti pro-Trump hanno tentato di fare irruzione in un ufficio di conteggio dei voti.